“Le cronache quotidiane ci consegnano una realtà devastante che testimoniano una questione morale che non può essere sempre sottovalutata”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, che in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, ha ricordato alcuni fatti accaduti durante lo scorso anno.
Magistrati inquisiti, condannati per fatti di corruzione e non solo, tutti avvenimenti che, secondo Cassano, non possono passare in secondo piano e devono invece essere presi in considerazione per il futuro. Il distretto giudiziario di Bari, in particolare, nel 2021 ha assistito all’arresto per corruzione di un giudice, l’ex gip Giuseppe De Benedictis (accusato di aver intascato tangenti in cambio di scarcerazioni) e all’inchiesta di Taranto sull’ex procuratore Carlo Maria Capristo.
“La magistratura – ha proseguito Cassano – è un’istituzione fragile, da tempo in crisi. E’ accusato di nomine correntizie dei dirigenti, che prescinderebbero dal merito, di consentire troppi incarichi extragiudiziari, di non riuscire a valutare adeguatamente i magistrati, di assecondarne una visione corporativa della funzione” – ha detto ancora citando il Consiglio superiore della magistratura.
Secondo Cassano, la crisi della magistratura, riguarda anche le sue dinamiche interne “visto che è in atto da tempo un processo di rottura del sistema della rappresentanza, che involge non solo l’autogoverno, ma anche l’associazionismo giudiziario, al quale pure in larga parte i magistrati ancora aderiscono” – ha proseguito.
“I magistrati – ha detto infine – sono avvertiti come un corpo impenetrabile all’innovazione, fondamentalmente autoreferenziale, preoccupato più di esercitare un potere che di rendere un servizio. La crisi di fiducia transita, così, dai soggetti alla funzione, vista ora come gravata da formalismi e contraddizioni, ora come inidonea ad assicurare una soddisfazione effettiva della domanda di giustizia” – ha concluso.
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