L’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli rende noto che è stata rinnovata nei giorni scorsi la convenzione per la concessione in uso di alcuni locali dello Stadio della Vittoria all’Istituto di Medicina dello Sport, che proprio lì opera dal 1964 per agevolare lo svolgimento della pratica sportiva in sicurezza anche da parte delle categorie più fragili, incentivando condizioni paritarie di parità di accesso alle visite medico-sportive.
Da decenni, infatti, l’Istituto di Medicina dello Sport esegue attività di prevenzione e controllo per chi pratica discipline sportive e di valutazione funzionale degli atleti appartenenti a federazioni nazionali ed enti di promozione sportiva.
La convezione, che avrà durata decennale, prevede una serie di prestazioni sanitarie finalizzate alla cura e alla tutela delle categorie più fragili della cittadinanza: in particolare, ogni anno l’Istituto di Medicina dello Sport dovrà garantire 200 visite medico-sportive, agonistiche e non agonistiche, di cui 120 in favore di persone con disabilità e 80 in favore di persone in difficoltà economica, con la clausola che, nel caso in cui non dovessero essere svolte tutte le visite riservate alle persone con disabilità, ne usufruiscano quanti versano in condizioni di disagio fino al raggiungimento del numero di visite previsto dalla convenzione e viceversa.
“Qualche giorno fa abbiamo rinnovato una convenzione storica con l’Istituto di Medicina dello Sport, in linea con ciò che portiamo avanti da anni in termini di promozione della pratica sportiva e di benessere generale dei cittadini – commenta Pietro Petruzzelli -. Parliamo di un ente che storicamente svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione in ambito sportivo mediante una significativa attività di ricerca nel campo dell’esercizio fisico e che, come questa amministrazione, promuove la pratica sportiva sicura a tutti i livelli quale strumento di benessere personale e collettivo capace di generare inclusione sociale. In questa nuova convenzione abbiamo voluto aumentare il numero delle prestazioni gratuite in favore delle fasce di popolazione più fragili, proprio per garantire anche a chi abbia maggiori difficoltà la possibilità di fare sport e di vivere i benefici che ne derivano”.