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Bari, i bimbi della Del Prete scrivono alla Befana: “Vogliamo tornare nella nostra scuola”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Gio, 6 Gennaio 2022 - 09:00

“Cara Befana, non sappiamo se lo sai,  ma da settembre 2021 non abbiamo più la nostra scuola, le nostre belle aule luminose, ma soprattutto spaziose e ariose, considerato il cattivo coronavirus che ci fa tanta paura”. E’ la letterina scritta dai bimbi “orfani” della scuola Carlo del Prete, affidata a Borderline24 in occasione dell’Epifania.

“Sappiamo che solitamente ti aspetti che nelle nostre letterine ti chiediamo dolci, caramelle, cioccolatini, giochi, ma quest’anno la nostra richiesta è un po’ diversa” – proseguono i piccoli, aiutati dai loro genitori che da mesi premono affinché la scuola, cuore pulsante del quartiere Carrassi per 93 anni, possa tornare ad ospitare attività educative. “Chi doveva pensare ai nostri diritti di bambini – proseguono nella lettera – sembra occuparsi di cose che noi non capiamo, quindi abbiamo pensato di rivolgerci a te, che ascolti i nostri desideri e cerchi di esaudirli: per quest’anno non desideriamo altro che ritornare nella nostra amata scuola” – hanno sottolineato.

Intanto, proprio negli scorsi giorni, in particolare alla vigilia dell’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, il coordinamento “Salviamo la scuola Carlo del Prete”, nel quale sono riuniti il “Comitato dei genitori”, l’associazione “Scuole diffuse in Puglia” e il Comitato pugliese di “Priorità alla Scuola”, oltre a numerosi docenti e cittadini, hanno effettuato un bilancio di quanto accaduto nell’ultimo periodo chiedendo ancora alle istituzioni un cambiamento di rotta nei confronti del destino della scuola.

“Da molti mesi a questa parte – scrivono –  preso atto del rischio concreto di chiusura della scuola storica e dell’imminente trasloco delle classi in altro edificio, il coordinamento ha cercato continuamente un confronto con le istituzioni locali per difendere e rilanciare la funzione di questa scuola quale presidio insostituibile per il quartiere e per la città, chiedendo fermamente di sventarne l’annunciata chiusura al fine di farne sede degli uffici del II Municipio, già destinatario di una nuova sede in prossimità della Chiesa di San Marcello nel quartiere San Pasquale” – hanno sottolineato rimarcando l’assenza di risposte da parte delle istituzioni nonostante continue e numerose assemblee, ma anche la raccolta firme e l’esposto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale

“Allo stesso tempo – proseguono – il dirigente scolastico dell’istituto, oltre a negare gli spazi della Scuola, democraticamente richiesti dai genitori per lo svolgimento delle assemblee, ha sempre rifiutato ogni confronto trasferendo definitivamente a settembre le classi della Scuola primaria “Del Prete” nel plesso “De Amicis” contro il parere delle famiglie e delle docenti ritardando l’avvio del servizio mensa per le classi a tempo pieno con conseguente estremo disagio per i bambini e per le loro famiglie” – hanno specificato rivolgendo poi l’attenzione al sindaco Antonio Decaro e Paola Romano, aassessore comunale alla pubblica istruzione.

“Abbiamo incontrato il sindaco in due diverse riunioni convocate in Comune, smentita la richiesta del II Municipio di requisire l’intero edificio ha confermato la volontà di destinare parte della Scuola ai sevizi sociali municipali confermando l’utilizzo di un solo piano, mentre l’assessore comunale nel mese di giugno aveva dichiarato pubblicamente l’impegno dell’Amministrazione a garantire l’attività scolastica della “Carlo Del Prete” nonostante, in verità, la scuola venisse già svuotata di arredi, di sussidi e di bambini, proponendo allo stesso tempo la definizione di un protocollo d’intesa per l’affidamento a realtà civiche e del privato-sociale di alcuni spazi dell’edificio (Cortile e palestra) per lo svolgimento in orario extrascolastico di attività ludico-sociali” – hanno sottolineato.

Ma non sono solo queste le promesse, anche il direttore dell’ufficio scolastico regionale, precisano “a principio dell’anno scolastico ha ricevuto una delegazione del coordinamento assicurando un approfondimento e promettendo un successivo incontro”. Oggi però, dopo diversi mesi, nessun impegno, scrivono ancora “è stato reso concreto da parte dei rappresentanti istituzionali nei quali l’intera comunità scolastica e cittadina aveva riposto fiducia”. Oggi i bambini e le bambine che un tempo frequentavano le aule della “Carlo Del Prete” sono stati allocati alla “De Amicis”, in spazi che, denuncia il comitato “sono divenuti angusti per la presenza di più classi, con tutti i rischi che la crisi pandemica comporta”.

“Oggi l’edificio che vanta ambienti tali da poter essere messo a disposizione di tanti ragazzi e ragazze della città, è chiuso e disabitato. E i genitori che vivono e lavorano nel quartiere Carrassi non possono esercitare il proprio diritto ad iscrivere i propri figli in questa scuola primaria luminosa e bellissima insensatamente negata a fronte di tanti prefabbricati malsani impropriamente e colpevolmente destinati ad attività didattica istituzionale ma, d’altra parte, chi iscriverebbe il proprio figlio ad una scuola svuotata, spenta e a rischio degrado?” – hanno sottolineato ancora denunciando, infine “l’inaffidabilità e la scarsa lungimiranza di tutti gli attori istituzionali”.

“Questo dice molto – concludono – della scarsa considerazione per le istanze della Comunità, in particolare per i bisogni dei più piccoli, già privati di spazi e deprivati di sacrosante occasioni di crescita. Chiudere una scuola è sempre un atto grave, farlo in piena pandemia significa rivestirsi di grave responsabilità. Farlo in maniera subdola è un atto vile” – hanno detto in fine.

 

 

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