“Il Governo ha sbagliato, doveva dare un’alternativa ai genitori”. E’ quanto raccontato a Borderline24 da Terry Marinuzzi, rappresentante del coordinamento Scuole diffuse in Puglia che racchiude circa 60 comitati di genitori in regione, che negli scorsi giorni aveva lanciato un appello al Governo. Il tema all’ordine del giorno è quello dell’obbligo di green pass sui mezzi di trasporto per gli studenti.
“I genitori, se sono ricchi possono pagare il tampone ogni 48 ore o accompagnare i figli con l’autista – spiega Marinuzzi – ma quelli poveri, che per esempio hanno perso il lavoro, se non hanno vaccinato i propri figli, vivono in condizione di disagio. Non parliamo di genitori no vax, ma di genitori che hanno scelto di attendere. Sotto i 16 anni andava approfondita la questione, in altri paesi sono molto più cauti. In tanti genitori sono vaccinati, ma per i propri figli hanno dei dubbi e questi ultimi, se non fanno il tampone ogni 48 ore non possono prendere i mezzi per andare a scuola” – ha sottolineato specificando che il Governo avrebbe dovuto offrire un’alternativa.
“Il Governo ha fatto la legge mettendo in seria difficoltà i genitori che non hanno grandi possibilità – ha aggiunto Marinuzzi – una soluzione potevano essere i tamponi gratuiti o l’obbligo di mascherina Ffp2 per tutti, anche perché è difficile fare controlli a campione” – ha concluso. Nei giorni scorsi, in tal proposito, il coordinamento La Scuola che vogliamo – Scuole Diffuse in Puglia aveva inviato un appello al presidente dell’Anci Antonio Decaro affinché si facesse portavoce delle problematiche che ne sarebbero scaturite.
Nell’appello, in particolare, si faceva richiesta di esenzione dall’obbligo del green pass per tutti gli studenti delle scuole di tutte le città metropolitane e di tutti i Comuni italiani che utilizzano mezzi di trasporto pubblici. “Il provvedimento – si legge nell’appello – per le famiglie italiane che nel rispetto dell’attuale norma vigente hanno scelto, al momento, di non sottoporre i propri figli minori alla vaccinazione anticovid, si configura quale grave violazione del principio costituzionale del diritto all’Istruzione, in quanto priva gli studenti non vaccinati del diritto di andare a scuola utilizzando i mezzi pubblici”.
Nell’appello inoltre, il coordinamento, ha sottolineato le diverse problematiche relative ai mezzi di trasporti, molte delle quali già note. Tra queste il fatto che sui mezzi pubblici già normalmente non sempre sono applicati alla lettera i protocolli di sicurezza in vigore come capienze ridotte, sanificazioni e utilizzo di dispositivi di protezione). Ad oggi, si legge ancora nell’appello, l’incidenza della positività nella popolazione scolastica resta al di sotto dello stesso dato nella popolazione generale, e la situazione epidemiologica, per quanto attiene a ospedalizzazioni e aggravamenti, si è di gran lunga ridotta rispetto allo scorso anno, con l’aggiunta che il tasso di vaccinazione fra gli studenti nella fascia della scuola secondaria superiore che per lo più utilizzano i mezzi di trasporto pubblico è fra i più elevati nel Paese e in assoluto il più elevato in Europa con punte che superano il 90% (come ad esempio nell’area metropolitana di Bari).
A questi dati però fanno da contraltare quelli negativi riguardante il tasso di dispersione e di abbandono scolastico fortemente in crescita soprattutto dopo i due anni di pandemia. “La scuola italiana – scrivono ancora nell’appello – solo da qualche mese ha ritrovato una sorta di “normalità” con la piena presenza nelle classi dopo le amare vicissitudini degli ultimi due anni scolastici. L’estensione della certificazione verde agli studenti che non hanno altro modo di raggiungere la propria scuola se non con i mezzi pubblici discrimina principalmente le famiglie numerose e quelle meno abbienti più frequentemente interessate da casi di abbandono o di assenze prolungate da scuola” – sottolineano.
“Ci appelliamo – concludono infine – affinché venga introdotto uno specifico esonero dal possesso del green pass per gli studenti italiani relativamente a tutte quelle attività che afferiscono principalmente all’Istruzione (Scuole e Trasporti), all’Educazione (ingresso a Musei e servizi culturali), alla Salute e al Benessere psicofisico (sport e altre attività parascolastiche)”. L’appello, sino ad oggi, giornata dell’entrata in vigore dell’obbligo green pass sui trasporti, è rimasto però inascoltato.