La Procura di Foggia chiede al Tribunale della Libertà di Bari l’arresto bis per l’ex sindaco del capoluogo dauno Franco Landella (quota Lega) e per altri quattro indagati nell’inchiesta sul presunto giro di tangenti a Palazzo di città, raggiunti da ordinanze cautelari il 21 maggio scorso. Si tratta dell’imprenditore edile Paolo Tonti, gli ex consiglieri comunali di maggioranza Dario Iacovangelo e Antonio Capotosto, e Daniela Di Donna, moglie dell’ex sindaco e dipendente comunale.
Il gip del Tribunale di Foggia Antonio Sicuranza, dispose gli arresti domiciliari per i primi quattro indagati e l’Interdizione dal lavoro per Di Donna. Successivamente i quattro indagati, posti ai domiciliari, furono rimessi in libertà ma vennero interdetti dai pubblici uffici. La Procura contesta sia la decisione del gip di non mandare in carcere i cinque indagati sia la seconda ordinanza del 31 maggio scorso con cui lo stesso giudice delle indagini preliminari rimise in libertà Landella, Iacovangelo e Capotosto.
Nel ricorso, che si sta discutendo in questi giorni, la Procura di Foggia ha ribadito le proprie ragioni sostenendo che “per tutti gli indagati è elevatissima la possibilità di orientare a loro favore le ricostruzioni dei fatti che potranno essere veicolate dai funzionari comunali e da imprenditori, alla luce dei rapporti che gli indagati hanno intessuto”.
I difensori degli indagati chiedono che l’appello della Procura sia rigettato perché le esigenze cautelari sono cessate, considerato anche che il Consiglio comunale è stato sciolto (in via ordinaria) il 25 maggio scorso e che il sindaco era già dimissionario per la crisi politica all’epoca dell’arresto. La decisione dei giudici baresi è attesa per gennaio.
In caso di accoglimento del ricorso della Procura di Foggia, l’esecuzione delle ordinanze cautelari resterebbero comunque congelate in attesa dell’esito del ricorso della difesa alla Cassazione.
L’inchiesta al Comune di Foggia conta 14 indagati tra ex amministratori pubblici, politici, dipendenti comunali e imprenditori locali. La Procura ha rinunciato all’appello contro la scarcerazione di Leonardo Iaccarino, ex presidente del Consiglio comunale divenuto principale accusatore dell’ex sindaco Landella.
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