Mano a mano che la notizia si è diffusa, sono state tante le persone che hanno voluto esprimere il loro dolore per la morte di un decano del commercio barese. Di un uomo che per strada del centro, tutti riconoscevano e salutavano con affetto. Era per tutti don Raffaele Pisciotta, un barese doc che a questa città di commercianti ha dato il suo contributo. Che ha cresciuto “figli” acquisiti per le strade che da lui erano certi di ricevere consigli.
Don Raffaele mancherà a una città che ha l’animo del commercio e che, con con questo amore nel cuore, continua ad affronta le sue battaglie più dure. Raphael, il suo primo negozio di abbigliamento, fondato nel 1966, è stato solo il primo di una fortunata serie, gestite dal figlio Marcello. Ed è proprio quest’ultimo che lo ricorda così:
“Ha vissuto al confine di due mondi, incrociando anni rivoluzionari in cui scompaiono abitudini consolidate, canoni politici, riferimenti culturali ed etici che a lungo hanno dato fisionomia alla nostra civiltà’ e alle nostre comunità. Le innovazioni scientifiche in questo secolo e in questi pochi ultimi decenni, hanno reso possibili cambiamenti vertiginosi trasformando il nostro mondo sia fisico che virtuale. Modificando la psicologia delle nuove generazioni. Raffaele, si è sempre posto con intelligente curiosità ai cambiamenti. Ha cercato costantemente di adattarsi alle nuove realtà che la vita, il mercato gli ponevano.
Ha sempre letto il presente per programmare il futuro. Ovvio che nell’arco di una lunga vita economica non tutte le scelte sono fortunate e indovinate, ma ha sempre posto coraggio e determinazione alle evoluzioni necessarie”.
Ha sempre letto il presente per programmare il futuro. Ovvio che nell’arco di una lunga vita economica non tutte le scelte sono fortunate e indovinate, ma ha sempre posto coraggio e determinazione alle evoluzioni necessarie”.