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Il CBD è legale? Ecco cosa dicono le leggi in Italia e in Europa

Pubblicato da: C. P. | Ven, 19 Novembre 2021 - 16:22

Il CBD è sempre più diffuso nel nostro Paese, ma molti si chiedono se il suo utilizzo sia legale. Estratto dalla cannabis sativa, il CBD è una sostanza ricca di benefici con poche controindicazioni; un argomento che si può approfondire seguendo questo link. Può essere acquistato sotto forma di olio, di cristalli oppure di inflorescenze.
Il fatto che lo si trovi nella marijuana fa sorgere spesso il dubbio che il suo consumo non sia del tutto legittimo. In realtà, non avendo effetti psicotropi, il CBD non viene considerato una droga. Scopriamo insieme cosa dice la legge riguardo alla produzione, alla commercializzazione e all’utilizzo del cannabidiolo.

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Cos’è il CBD

Il CBD o cannabidiolo è una molecola che viene estratta dalla cannabis sativa, ossia dalla canapa, e che è presente in elevate percentuali nella cosiddetta cannabis light.
A differenza del THC, l’altra nota sostanza presente nella canapa, non ha effetti psicoattivi, dunque può essere assunta senza problemi.
Non solo non mette a rischio la salute, ma può persino avere effetti benefici. Oltre a rilassare e a regolare il sonno, svolge anche importanti funzioni antinfiammatorie.
Al contrario, il THC o delta-9-tetraidrocannabidiolo è in grado di alterare le funzioni cognitive e di creare stati allucinogeni.
È quest’ultima la sostanza che fa notoriamente considerare la marijuana uno stupefacente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il CBD
In seguito all’analisi dei dati ricavati da numerosi studi e ricerche, l’OMS, a partire dal 2019, aveva richiesto la cancellazione del CBD dalla lista stilata nel 1961 relativa alle sostanze considerate dannose e “di valore medico e terapeutico estremamente ridotto”.
Il cannabidiolo ha infatti dimostrato di possedere caratteristiche che lo rendono adatto anche ad un uso medico e terapeutico.
Contestualmente a tale richiesta, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva anche sottolineato che il CBD doveva essere ricavato da cannabis contenente non più dello 0,2% di THC.

CBD: cosa dice la legge europea

Nel 2020 la Corte Europea si è trovata a dover valutare l’operato di due venditori di sigarette elettroniche, i quali avevano introdotto del CBD nel liquido.
In un primo momento condannati, erano stati successivamente assolti in quando il CBD non poteva essere considerato uno stupefacente.
La sentenza del 19 novembre si era dunque pronunciata a favore della produzione, della commercializzazione e del consumo di CBD, ma a determinate condizioni.
La sostanza, per essere ritenuta legale, deve venire estratta da canapa contenente non più dello 0,2% di THC e dev’essere stata prodotta da uno dei Paesi Membri dell’Unione.
Altra condizione riguarda l’estrazione, la quale deve avvenire sulla pianta per intero e non solo da semi o fibre.
La normativa europea stabilisce che i Paesi dell’Unione non possono vietare la commercializzazione delle CBD, a meno che il divieto, giustificato dalla tutela della salute dei cittadini, venga in qualche modo motivato.
Cannabidiolo e canapa light: cosa dice la legge Italiana
La legge italiana 242 del 2016, riferita alla produzione legale di canapa, definisce con chiarezza la composizione chimica della pianta e gli ambiti di utilizzo consentiti.
Per quanto riguarda questi ultimi, la cannabis sativa può essere utilizzata, oltre che per la produzione di tessuti, anche per l’alimentazione e la cosmesi, la creazione di materiali di bioedilizia o bioingegneria, le coltivazioni per il florovivaismo e la didattica, e la produzione di oli e carburanti.
Per quanto concerne la composizione, nel testo di legge non viene fatto cenno al CBD, mentre si parla del THC. In questo caso, vediamo che i valori consentiti sono lievemente più alti, potendo arrivare fino allo 0,6%.

CBD: è consentita in Italia?

Visto che non esistono leggi specifiche relative alla CBD, è lecito domandarsi se questa sia o meno legale.
Considerando la delibera della Corte Europea e i consigli della OMS, nonché la mancanza di riferimenti chiari nella legge 242 sulla canapa, se ne può evincere che il suo utilizzo sia consentito.
Non si tratta infatti, come abbiamo visto, di una droga, ma di una sostanza in grado di apportare benefici a chi la assume.
Per non correre rischi è comunque importante acquistare prodotti a norma di legge, ossia contenenti bassissime percentuali di THC e prodotti in uno dei Paesi dell’Unione.
Oltre a verificare la provenienza e la composizione, è sempre meglio rivolgersi a rivenditori affidabili, sia online, come Justbob, sia negozi fisici presenti nella propria città.
Che si tratti di oli, cristalli o inflorescenze, potete dunque stare tranquilli: acquistare e assumere CBD non è dannoso per la salute e non è vietato dalla legge italiana ed europea.

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