A 5 anni dalla sentenza della Corte Costituzionale, è dal Senato che parte la spinta per l’approvazione di una legge che consenta alle madri di dare il proprio cognome ai figli. Una possibilità già prevista, come ha chiarito il Ministero dell’interno nel 2017, ma con un disequilibrio che gioca nettamente in favore dei padri, i quali godono di una sorta di precedenza nell’attribuzione del proprio cognome.
La presidente di Palazzo Madama, Maria Alberti Casellati, ha incaricato l’ex ministra Valeria Fedeli di coordinare il tavolo di lavoro che dovrà scrivere la nuova legge.
Al momento non possibile dare al bambino solo il cognome della madre. Quello del padre, infatti, deve comunque essere presente e anteposto rispetto a quello della madre. Non solo: se per attribuire il cognome di quest’ultima è necessario l’accordo di entrambi i genitori, per assegnare quello del padre, invece, il consenso della madre non è richiesto. E ancora: se il figlio venisse riconosciuto dal papà in un altro momento, il cognome della madre potrebbe essere affiancato o addirittura sostituito da quello del padre.