L’area dell’ex Manifattura Tabacchi, storico edificio del quartiere Libertà, è ancora una volta al centro delle polemiche per la mancata manutenzione. Lo scorso 5 novembre alcuni calcinacci si sono staccati dal soffitto tra le bancarelle e per fortuna la donna malcapitata ha subito solo delle ferite superficiali. “Si è sfiorata una tragedia”, il commento sui social della figlia preoccupata.
Il Comune è subito intervenuto per mettere in sicurezza e capire se ci sono altri punti pericolosi. In effetti percorrendo i varchi d’ingresso da via Ravanas e via Nicolai si notano alcune transenne a limitare i punti più a rischio, ma è l’intera zona marcatale a mostrare i segni dell’emergenza perenne: deiezioni canine ad ogni passo, cumuli di rifiuti sul marciapiede, bottiglie di alcolici abbandonate sui muretti, vetri rotti, manifesti politici, scritte offensive.
Colpisce subito la grande quantità di box chiusi in successione (80 su 280 furono sgomberati nel 2017 perché abusivi). Oggi la capienza si aggira intorno al 30%. Al limite della praticabilità tra buche e toppe anche la pavimentazione. Dai muri spuntano perfino dei tondini di ferro (galleria in basso).
Un panorama desolato che va in forte contrasto con l’altra metà dell’ex Manifattura oggetto di restyling. Solo lì i muri hanno un colore uniforme, come se fosse un altro luogo lontano dalla periferia. Con l’incertezza sui tempi. Si aspetta la validazione del progetto che dovrebbe portare nel 2022 alla zona cantierizzata per la sede del Cnr con 11 istituti e circa 700 ricercatori.
Un investimento da 33,6 milioni di euro di Invimit, società del Ministero dell’Economia che prevede anche uno “street market” verso un modello più europeo. Al primo piano entro il 2022 dovrebbe sorgere una nuova caserma dei carabinieri.
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