La tragedia della morte della 16enne, travolta da un treno sabato sera, ha sconvolto la comunità di Acquaviva. Il sindaco Davide Carlucci si scaglia contro Rfi e i ritardi nella riqualificazione della zona.
“Sono trascorsi più di 7 anni da quando, con l’assessore Busto (scomparso di recente) , proponemmo a Rfi di riqualificare l’area interna alla stazione per creare una velostazione, un luogo per cicloturisti come quelli che sono presenti ormai in molte località d’Europa – scrive Carlucci – Dal 2014 il Comune, dopo mille incontri, progetti e alte peripezie burocratiche ha presentato un progetto ed è riuscito a ottenere 300mila euro dalla Regione ma tutto è fermo per incomprensibili cavilli”.
“Nel frattempo Austacio non c’è più e l’area ferroviaria di Acquaviva è rimasta quello che era sette anni fa: uno spazio degradato e mal frequentato dove non esiste alcun controllo né presidio di socialità”, continua.
“La tragedia che è avvenuta non ci esime dall’interrogarci su cosa non funziona in una comunità se gli unici spazi di aggregazione che siamo in grado di offrire sono questi. E se ci sono nostre responsabilità, saremo pronti a riconoscerle. Vorremmo incontrare i giovani, parlare con loro, capire – conclude – Ma qualcuno ci deve spiegare perché Rfi sta bloccando da anni un progetto di riqualificazione a costo zero per l’azienda – finanziato dalla Regione e dal nostro Comune – di uno spazio che non è neppure in grado di controllare”.