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Germania, il giallo dell’11enne scomparsa. La famiglia: “E’ vittima di una setta”

Pubblicato da: redazione | Mar, 19 Ottobre 2021 - 16:37

Dalla Germania arriva l’allarme da parte della polizia per la sorte di una bambina di 11 anni. La famiglia adottiva di una 11enne, del distretto di Dillingen in Baviera, che manca da casa da sabato, mentre faceva jogging, teme che dietro alla scomparsa della ragazza ci possa essere una setta. Lo ha raccontato il padre adottivo alla Polizia di Augusta, in Germania, di essere stato informato da un membro della setta delle “Dodici Tribù” via e-mail. “Non dovresti preoccuparti, la ragazza sta bene, è con i suoi genitori”, diceva il messaggio.

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La setta si trovava in Germania, ma poi si è trasferita nella Repubblica Ceca dopo che le autorità tedesche hanno preso provvedimenti contro di essa. La polizia ceca, ha riferito lunedì, di aver controllato un possibile luogo in cui si potrebbe trovare la ragazza nella città di Skalna, nella regione di Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca. La polizia sta attualmente indagando se le “dodici tribù” siano davvero dietro la sparizione della ragazza.

Il movimento delle Dodici Tribù, fondato negli Stati Uniti nei primi anni ’70, è formato da comunità messianiche isolate e chiuse al mondo esterno, ritenuto molto immorale. I seguaci, che mettono tutti i propri averi in comune, pensano di far parte dell’unica vera chiesa sulla terra dai tempi degli apostoli. Le donne del gruppo indossano gonne pantaloni o lunghe vesti, con i capelli lunghi e senza trucco, mentre gli uomini portano la barba e i capelli lunghi legati in una coda di cavallo corta, e vestono modestamente, tenendo intenzionalmente la camicia fuori dai pantaloni.

La figura di S. e degli anziani è centrale in qualsiasi decisione del gruppo: il fondatore, secondo alcuni ex adepti, padrone assoluto della setta, decide tutto: dottrine religiose e che può essere capito solo “sotto la guida degli unti” (S. stesso e gli anziani), pratiche e stile di vita (per esempio, agli adepti comuni non è permesso guardare la televisione, ascoltare la radio o leggere). Nella scala gerarchica, dopo S., vengono gli anziani, che godono di molti privilegi, a quali gli adepti comuni non possono accedere.Le Dodici Tribù sono state e sono tuttora al centro dell’attenzione e delle critiche dei movimenti anti-culto ed anti-sette per le forti limitazioni imposte alla libertà individuale (una totale dipendenza alla volontà del gruppo): secondo il racconto di diversi ex-adepti (vi sono molti siti dedicati a queste testimonianze), ai seguaci non viene praticamente permesso di fare nulla, se non lavorare anche 16-18 ore al giorno.

I più colpiti ed infelici in questo sistema sono i bambini e gli adolescenti: su di essi i genitori spesso non possono esercitare la propria patria potestà, che però è esercitata severamente dai pastori della comunità. I minori vengono spesso puniti e ripetutamente picchiati a colpi di bacchetta, fino a lasciare visibili segni sul corpo, per futili motivi (ad esempio ridere, raccontare barzellette, fare le boccacce, giocare facendo rumore o in giochi di fantasia), devono lavorare (in violazione delle leggi vigenti sul lavoro minorile), possono giocare solo sotto sorveglianza degli adulti (che però, come si diceva, devono lavorare 16-18 ore al giorno), ma spesso in una comunità c’è una sola bicicletta o un solo pallone per giocare. Non possono tenere animali domestici, celebrare feste gioiose come i compleanni o il Natale, andare alle scuole pubbliche, essere curati dal sistema sanitario nazionale.

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