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Bari, niente più contanti in Comune per i servizi demografici: “Una piccola rivoluzione”

Pubblicato da: redazione | Gio, 14 Ottobre 2021 - 15:30
L'Anagrafe centrale di largo Fraccacreta

Su proposta del vicesindaco e assessore ai Servizi demografici Eugenio Di Sciascio, la giunta comunale ha approvato la delibera che elimina i diritti di segreteria da € 0,35 ed € 0,60 dovuti per l’emissione di certificati, atti notori, nulla osta e autenticazione di firme (rispettivamente in carta semplice e in carta legale), realizzando così la totale eliminazione dell’uso del contante in tutte le transazioni in favore della ripartizione Servizi demografici e ottenendo l’integrale digitalizzazione della gestione degli incassi di competenza.

Entro il prossimo 1° dicembre, quindi, il dirigente della ripartizione competente dovrà espletare tutti gli adempimenti necessari all’adeguamento delle tariffe all’interno del gestionale settoriale, delle piattaforme dei pagamenti e nelle sezioni dedicate del portale istituzionale dell’ente.

“Si tratta di una piccola rivoluzione nell’ottica della digitalizzazione e della semplificazione degli atti amministrativi – commenta Di Sciascio – oltre che di un beneficio importante per i cittadini che interagiscono con gli uffici dell’anagrafe. Infatti, semplifichiamo la vita dei cittadini perché, sia allo sportello fisico, sia per le richieste di certificati via mail o PEC, non dovranno più pagare questo piccolo ma fastidioso balzello, come già avveniva per le richieste di certificati integralmente online. Ciò elimina in particolare un paradosso per coloro che richiedono un certificato via email/PEC, i quali dovevano trasmettere la ricevuta del versamento di 35 centesimi, il cui costo di transazione, alla Posta o via PagoPA, risultava ampiamente superiore al contributo richiesto dal Comune (1-2 euro) .

Rendiamo più agile anche l’amministrazione perché contestualmente liberiamo personale, che potrà essere meglio utilizzato, dalle incombenze della gestione di cassa contante e da tutte le relative procedure, rendendo tutti i flussi finanziari della ripartizione integralmente digitali e facilmente tracciabili.

Le minori entrate per il Comune, che stimiamo di circa 16.000 euro in un anno, saranno ampiamente compensate dal recupero del personale addetto alla cassa, dalla semplificazione degli atti e soprattutto dalla interazione del cittadino con l’amministrazione comunale. La digitalizzazione, infatti, deve servire soprattutto a semplificare realmente i processi e le relazioni tra utente e pubblica amministrazione, superando anche antichi retaggi ormai fuori dal tempo”.

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