Chiarezza rispetto alle intenzioni della Regione in merito all’Arif (Agenzia Regionale Irrigue e Forestali della Regione Puglia) e al riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità e competenze del personale in regime di somministrazione del lavoro. E’ quanto chiedono i sindacati Nidil, Felsa e Uiltem, in particolare i segretari Vulcano, De Matteis e Toma, intervenuti in merito alle cifre che compongono i capitoli di spesa di bilancio di Arif.
“Negli anni – dichiarano – sono di frequente cambiati i vertici dell’Ente, è stato nominato un nuovo Assessore, ma quello che non cambia mai è l’approccio alla gestione della Regione Puglia rispetto alla fondamentale missione dell’Agenzia sul territorio ed alle condizioni dei lavoratori in regime di somministrazione lavoro” – hanno sottolineato. “La crescente ricerca al di fuori di Arif di collaborazioni e manodopera è per noi un dato preoccupante -proseguono – si tratta, infatti, di risorse che potrebbero essere risparmiate o investite valorizzando il personale diretto e somministrato già a disposizione dell’Agenzia” – hanno sottolinato.
In particolare, a preoccupare i sindacati è da un lato “la scarsa lungimiranza di chi dirige l’Agenzia rispetto anche alle prospettive occupazionali ed alla qualità dell’occupazione creata”, dall’altro “il fatto che l’Arif non mostra alcuna propensione al risparmio quando si tratta di guardare al proprio esterno, mentre taglia e cuce, in base a quel poco di risorse che residuano, le spettanze da riconoscere al personale somministrato”. Adesso i sindacalisti pretendono estrema chiarezza.
“Le leggi nazionali, la contrattazione collettiva nazionale ed il Cirl non lasciano spazio a fraintendimenti – continuano – i somministrati hanno diritto al medesimo trattamento economico dei dipendenti assunti dall’Azienda utilizzatrice. Questo non avviene facilmente in Arif: si risparmia grazie alla percorrenza pagata meno di quanto previsto dalla contrattazione collettiva di secondo livello, straordinari o festivi non sempre riconosciuti, e potremmo continuare con il pagamento delle reperibilità, la distribuzione dei dispositivi di protezione individuali e così via” – hanno evidenziato.
“Chiediamo chiarezza – proseguono – se questa richiesta non sarà soddisfatta non ci fermeremo, neanche questa volta, davanti al chiacchiericcio di ricatti, a fronte della possibilità di intraprendere con forza e vigore la strada della mobilitazione e delle vertenzialità per veder finalmente riconosciuto quanto spetta a questi lavoratori” – hanno concluso.
Foto: Arif Puglia