Gli studenti dell’Università di Bari vogliono tornare sui banchi dopo un anno e mezzo di didattica a distanza. Ma l’obbligo del green pass rischia di escludere una parte degli iscritti: “Non si deve andare a creare una contraddizione con il diritto allo studio”, l’appello di Gennaro Cifinelli, direttivo Link Bari.
Infatti secondo la circolare firmata ieri (dalla prorettrice Candela e dal direttore generale Prudente), studenti e personale non potranno accedere in tutti i distaccamenti Uniba senza il certificato verde. “Per tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza”, si legge nella nota.
Immediata la reazione nei post su facebook e in diversi gruppi telegram. Alcuni universitari si dichiarano contrari all’obbligo e nei prossimi giorni potrebbero esserci delle iniziative di protesta o dissenso. Tranne per poche eccezioni tra lauree e accoglienza delle matricole, le attività in presenza sono ferme da marzo 2020.
“Va tutelato – aggiunge Gennaro Cifinelli – ed è necessario garantire la modalità della didattica mista a chi non può fare il vaccino o non lo ha ancora fatto. Condividiamo lo strumento ma notiamo delle problematiche, come la necessità di garantire un trasporto pubblico in totale sicurezza senza assembramenti”.
Nel pomeriggio di ieri si è tenuta una riunione con il rettore Stefano Bronzini e tutte le componenti accademiche. Sono stati chiariti alcuni dettagli: per quanto riguarda gli studenti, i controlli avverranno a campione da parte di responsabili delegati dal Rettore e la circolare in merito uscirà nei prossimi giorni. Coloro che saranno sprovvisti del qr code avranno accesso alla dad come nell’ultimo anno accademico. Maggiori dettagli saranno pubblicati il primo settembre.
Intanto in città aumentano le prenotazioni dei vaccini proprio tra le fasce under40. L’ultimo report Asl conferma gli incrementi più significativi: tra i 12-19enni la copertura vaccinale con prima dose è salita dal 58% al 63% in una settimana e dal 28% al 30% con ciclo completo.
Due punti in più, dal 72% al 74% con prima dose, anche per i ventenni e i trentenni, i quali hanno completato il ciclo vaccinale rispettivamente per il 48% e il 59%. Potenzialmente, ad oggi, più di un giovane su quattro non è ancora vaccinato.
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