Sono stati catturati all’alba dai carabinieri della Compagnia di Triggiano, con l’accusa di tentato omicidio, tre pluripregiudicati del luogo: si tratta di un 48enne, un 23enne – figlio del primo – e di un altro uomo di 32 anni. I tre devono rispondere anche delle accuse di esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico, porto abusivo di arma da fuoco e, solo il 32enne, anche di rapina aggravata a mano armata.
Le manette sono scattate a seguito di un’indagine avviata la sera del 27 luglio 2020, quando i militari, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini spaventati, furono chiamati per intervenire in pieno centro storico di Triggiano per una sparatoria in atto da parte di individui a bordo di due motocicli che si stavano affrontando a colpi di pistola tra le abitazioni e la popolazione presente nelle strade.
Numerosissimi i colpi di pistola esplosi, molti dei quali hanno raggiunto le vicine abitazioni, danneggiando portoni e finestre ed alcune auto parcheggiate. Nei primi minuti concitati dell’intervento i militari hanno acquisito gli elementi identificativi di uno dei mezzi coinvolti nella sparatoria, una motocicletta di grossa cilindrata di colore verde. Le immediate ricerche hanno permesso poi di intercettare la moto e il suo conducente, ancora armato, sulla strada provinciale Noicattaro-Capurso.
Qui è scaturito un lunghissimo e pericoloso inseguimento, proseguito per oltre 40 minuti tra i territori di dei Comuni di Noicattaro, Rutigliano, Turi, Casamassima, e terminato nel centro storico di Triggiano dove il malvivente, braccato dagli uomini dell’Arma, ha deciso di abbandonare il mezzo in strada e di scappare a piedi riuscendo a nascondersi, verosimilmente aiutato da alcuni complici.
Le successive indagini hanno permesso di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi che trovano la loro scaturigine da problematiche legate allo spaccio di stupefacenti: quel 27 luglio 2020 il 32enne era stato minacciato e forse percosso, per un presumibile debito contratto per l’acquisto di stupefacenti e, di conseguenza, aveva deciso di farsi vendetta da solo: armatosi di pistola, si è quindi recato a Torre a Mare, dove ha aggredito un gruppo di giovani, minacciandoli con la pistola e facendosi consegnare una motocicletta Kawasaki Z1000 con la quale è rientrato a Triggiano, arma in pugno, alla ricerca degli altri due.
Giunto nel centro storico di Triggiano ha affrontato questi ultimi, anch’essi armati, i quali, in sella ad uno scooter (il figlio alla guida ed il padre con l’arma), hanno aperto il fuoco incuranti della presenza di numerose persone sul posto.