Green pass e rischio danni al comparto produttivo commerciale. Confesercenti Bari scrive al Prefetto, Antonia Bellomo, per chiedere chiarimenti in merito. “Pur condividendo il prezioso supporto che tale certificazione può dare in un momento cosi difficile – scrive Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Bari – non possiamo che sollevare delle forti perplessità in merito alle criticità che tale adempimento può creare” – sottolinea specificando le sanzioni che rischiano i gestori (oltre ai cittadini).
Tra le misure introdotte con il Green Pass, viene stabilito nello specifico che a far data dal 6 agosto 2021, in zona bianca, sarà consentito l’accesso a particolari servizi ed attività, tra cui il consumo al tavolo riguardante tutto il settore di Ristorazione e Bar, esclusivamente a soggetti muniti di certificazione. Sia ai cittadini che ai soggetti cui compete la verifica delle condizioni stabilite per l’accesso alle attività e ai servizi per cui è previsto il certificato verde si applica, in caso di violazione degli obblighi, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000. A decorrere dalla terza violazione, si applica inoltre la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da uno a dieci giorni
“Prevedendo una sanzione così importante anche per i gestori delle attività coinvolte – spiega – gli stessi non potranno che sentirsi in obbligo non solo a chiedere, come previsto, di mostrare il green pass e verificarlo tramite apposita App “VerificaC19”, ma anche ad identificarli mediante documento d’identità, per comprovarne la legittima appartenenza e sollevarsi, dunque, da possibili sanzioni. Questa procedura, oltre a prevedere l’impiego di un addetto dedicato esclusivamente a questo tipo di attività, espone l’incaricato al controllo a responsabilità sicuramente non previste dalla sua mansione e non solo, in quanto, come previsto dagli articoli del TULPS, art. 288, “La carta di identità costituisce mezzo di identificazione ai fini di polizia. Chi la richiede è tenuto soltanto a dimostrare la propria identità personale” e art. 294 “La carta d’identità od i titoli equipollenti devono essere esibiti ad ogni richiesta degli ufficiali e degli agenti di pubblica sicurezza” – ha specificato.
A questo, prosegue “si aggiungano ulteriori e conseguenti adempimenti in materia di privacy che risultano necessari visti i dati sensibili che entreranno nella sfera di conoscenza delle attività commerciali. Degno di nota è anche l’aspetto riguardante il danno arrecato da parte di un cliente non in possesso del green pass e sfuggito al controllo. Anche in questo caso, risulta essere non chiaro se il danno sia in capo allo stato o al gestore del locale. Ai gestori sicuramente è lecito chiedere di esporre le dovute indicazioni riguardanti quest’ultimo adempimento ed anche la verifica del green pass tramite app dedicata” – spiega infine.
Da qui, la necessità di chiedere al Prefetto di “tenere in debito conto i predetti rilievi ed avviare ogni iniziativa, sia nei confronti degli organi che saranno chiamati a verificare l’adempimento delle predette norme e sia nei confronti del Ministero dell’Interno, al fine di chiarire il quadro normativo e stimolare opportune modifiche” – conclude nella lettera.