“Cibo in Salute”: nutraceutica, nutrigenomica, microbiotica intestinale, agricoltura e benessere sociale. È questo il titolo scelto per il neonato Centro Interdipartimentale dell’Università degli studi Aldo Moro di Bari approvato dagli Organi accademici (Senato e Consiglio di amministrazione) che si pone come interlocutore privilegiato dell’Università nei confronti di tutti gli stakeholder territoriali, Regionali in primis e Nazionali nel settore che lega a doppio filo il cibo e la salute.
Il Centro comprende ben 8 dipartimenti rappresentati da 16 docenti annoverati tra le eccellenze dell’Ateneo barese e che costituiscono il comitato scientifico. Il coordinamento del Centro, unico nel suo genere nel Sud Italia e a spiccato carattere interdisciplinare è stato affidato alla professoressa Filomena Corbo, docente di Chimica degli Alimenti presso il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco.
L’idea è nata al fine di favorire la contaminazione tra saperi, tema particolarmente caro al Rettore Bronzini e sposa la filosofia della nuova programmazione europea che “incardina” i saperi scientifici, individuati nei pilastri di Horizon Europe, con gli aspetti legati alla cultura, alla education e in generale al grande bagaglio culturale europeo. Il Centro ha la consapevolezza di come lo stretto rapporto tra alimentazione e salute sia diventato un criterio che influenza le scelte di acquisto dei consumatori e che genera nuove opportunità di mercato, tanto che le discipline che correlano il cibo alla salute, come la nutraceutica, la nutrigenomica le biotecnologie alimentari e lo studio del microbiota, rappresentano il supporto scientifico alla crescita socioeconomica dei paesi del Mediterraneo, tra cui l’Italia, il cui tessuto industriale è votato alla valorizzazione, in chiave sostenibile, del settore agroalimentare e salutistico.
La necessità di aggregare competenze, smussando le conflittualità e aumentando la sinergia tra discipline apparentemente, distanti permetterà di sfruttare a pieno le sfide che ci attendono con la ripresa post covid, rendendo virtuosi gli investimenti, oculati i target di cittadini a cui si rivolgerà l’utilizzo dei fondi del PNRR, fruttuosa la ricaduta sociale.
Non da ultimo questo Centro annovera una grande componente femminile che risponde alle politiche di genere che mirano ad utilizzare le risorse gestionali, creative e comunicative dell’universo femminile. La coordinatrice Filomena Corbo è anche espressione di questa visione.