“Torno sull’argomento Valle d’Itria alla luce dei tanti commenti concordi (fin quando la discussione è rimasta tra gli utenti di questa pagina, persone educate e abituate alle lunghe letture) e dei molti insulti quando si sono aperte le gabbie a un misto di pancine imbufalite e campanilisti col trmon sempre in canna feriti nell’orgoglio”. Nuovo post su Facebook dell’esperto di cucina Lorenzo Biagiarelli, che è stato sommerso da critiche e insulti da centinaia di pugliesi dopo la sua recensione su come aveva mangiato in Valle d’Itria.
“Ho scritto ‘ho mangiato male’, non ‘si mangia male’. – spiega Biagiarelli – La prima è un’opinione, la seconda una sentenza. Le opinioni non sempre corrispondono a verità e grazie a Dio, visto che c’è gente secondo cui il rosè è una schifezza e Benito Mussolini uno che ‘ha fatto cose buone’. Le opinioni godono della soggettività conferitagli dall’unico punto di vista che contemplano, ovvero gli occhi (in questo caso, il palato) del narratore. Questa è stata la mia esperienza, la vostra è diversa? Ottimo”.
“Sono però convinto – continua in un altro passaggio del lungo post – che l’opinione di un osservatore esterno, anche se negativa, faccia sempre bene. Alla fine è come andare dallo psicologo, per sentirsi dire da qualcuno che non ci conosce cosa c’è che non va in noi. Con la differenza che lo psicologo lo paghi mentre la mia opinione è gratuita. Anzi, l’ho pagata io a caro prezzo, sia in termini economici (la macchina, il trullo, tutti i conti dei ristoranti tranne uno, in verità, che mi è stato offerto) sia in termini reputazionali, vista la merda che mi sta arrivando. Della quale, sia chiaro, non mi interessa granché, altrimenti avrei taciuto”.
-“Per colpa della superficialità, del senso di superiorità, della retorica del ‘siamo i migliori al mondo’, ma anche della malafede, della presunzione d’ignoranza del povero turista mangiapatate che oltre a pagare deve pure dire grazie se lo rendiamo partecipi alla nostra alta mensa. Questo, ovviamente, è il ritratto dei peggiori, perché i migliori invece continuano strenuamente a lavorare sulla qualità, sulla cultura, sull’amore dell’ospite in direzione ostinata e contraria. E sono tanti, ma forse verrà il giorno in cui gli altri saranno di più. O forse è già arrivato, ma non se n’è accorto nessuno. Per ora”.
“La morale – conclude – è che sì, venite a scrivermi trmon in privato. Alla fine è anche divertente. Io sulla mia opinione posso mettere la mano sul fuoco. Spero che possiate fare altrettanto con le vostre. Lo spero davvero perché la Valle d’Itria è un posto meraviglioso ed è casa vostra e renderla splendente o, al contrario, un vuoto simulacro per turisti spendaccioni è un potere che avete solo voi”.