“Sembrava impossibile togliere le automobili da piazza Redentore, ma ce l’abbiamo fatta”. Era il messaggio lanciato dal sindaco di Bari Antonio Decaro nel giorno dell’inaugurazione di piazza Redentore, nel cuore del quartiere Libertà. Era il 30 luglio 2020, le aree in corrispondenza della scuola San Giovanni Bosco e dell’istituto Salesiano Redentore, un tempo aperte al traffico veicolare, venivano chiuse al traffico tranne per un corridoio laterale.
Con circa 5mila metri quadri di spazi pubblici riqualificati e pedonalizzati. Dopo poco meno di un anno i residenti iniziano a intravedere i primi segnali di degrado, mancanza di manutenzione e degrado delle opere. A partire dal mancato funzionamento di un pilomat, un paletto dissuasore del transito veicolare che dovrebbe essere in funzione per alzarsi quando la piazza deve essere inaccessibile ai mezzi a motore. “Non funziona mai – ci raccontano dal quartiere Libertà – addirittura si vedono persone in auto sotto la chiesa che fumano e bevono in tranquillità. Hanno investito un milione e mezzo di euro, c’è bisogno tenere alta l’attenzione”.
Per il monitoraggio e la sicurezza, il progetto originario prevedeva 11 postazioni della rete di videosorveglianza pubblica: “Al momento ci sono solo due occhi elettronici che già c’erano prima del cantiere”, spiegano. Sotto accusa anche la qualità dei lavori: il pavimento in alcuni casi mostra delle crepe e sfalsato, la sporcizia diffusa appare ancora più evidente nelle zona di colore bianco. Tutte le aiuole sono rinsecchite come i cespugli di rosmarino non più verdi. L’area anti trauma dell’area giochi per i bambini è disseminata di rifiuti e buchi che attendono di essere riparati. “Chiediamo il rispetto dell’impegno preso al taglio del nastro”, concludono i residenti.