VENERDì, 22 NOVEMBRE 2024
77,414 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
77,414 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Covid e violenza tra i ragazzi in Puglia, Gesualdo: “Loro le vere vittime della pandemia”

Pubblicato da: redazione | Dom, 30 Maggio 2021 - 13:00

Risse tra i ragazzi, violenza verbale e bullismo per le strade della città. Negli ultimi giorni, subito dopo le riaperture e il prolungarsi del coprifuoco, si sono susseguite notizie che riguardano l’aggressività sempre più diffusa tra gruppi di ragazzi, quasi sempre minorenni.

“I mesi chiusi in casa, la convivenza forzata, una vera e propria condizione di cattività hanno amplificato uno stato di tensione e stress che da alcuni ragazzi è stato introiettato e rivolto contro sé stessi procurando un innalzamento esponenziale di situazioni depressive, comportamenti autolesivi, suicidi e tentati suicidi. Da altri adolescenti invece è stato agito contro gli altri alimentando risse ed aggressioni con le modalità tipiche del branco”.

Sono le parole di Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, che sottolinea: “Bambini, preadolescenti e adolescenti sono i soggetti che hanno subìto le maggiori ripercussioni durante la pandemia. Il loro naturale e fisiologico bisogno di relazioni reali finalizzate alla conoscenza di sé e dell’altro sono stati spazzati via da centinaia di ore dietro gli schermi controllati da docenti e genitori in un contesto nel quale solo la performance ha costituito un valore. Moltissimi hanno mollato. Si presume che. circa 200mila ragazzi abbiano abbandonato la scuola”.

La precarietà esistenziale e la mancanza di un orizzonte che nessuno ha indicato, né scuola, né scienza, né politica, né famiglia, hanno disorientato i nostri ragazzi rendendoli ancor più fragili. Alcuni si sono isolati, altri hanno costituito branchi che si caratterizzano per la orizzontalità generazionale e la necessità di avversari o nemici per l’affermazione della propria identità gruppale.

“La lotta per la sopravvivenza ci ha portato a litigare per l’accaparramento dei vaccini, poi per la loro somministrazione abbiamo costruito le categorie dei privilegiati, dei furbetti, dei dimenticati, degli arrabbiati e dei depressi” continua Gesualdo. “La pandemia ci ha lasciato il deserto dell’anima, delle passioni, della vitalità: il languishing”. Alla prevalenza del linguaggio verbale delle piattaforme che ci hanno virtualmente connesso, abbiamo contrapposto il linguaggio del corpo sia esso mortificato in sé stesso o nell’agire l’aggressione.

“Abbiamo bisogno di recuperare spazi di condivisione e di ascolto, territori di comunità e solidarietà” conclude Gesualdo. “Abbiamo bisogno di presidi sul territorio per l’accoglienza del disagio e della sofferenza a partire dalla scuola e dalla famiglia dove occorre riconquistare la semantica del contatto, della vicinanza, dell’abbraccio in una sorta di un rinascimento del valore della affettività e delle relazioni in cui l’altro non è il nemico da combattere o il soggetto da bullizzare ma chi permette di costruire la propria identità nella differenza e nella diversità come valori e non come stigma”.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Malattie e fornelli a gas, dati...

 Ogni anno, il gas utilizzato nei nostri fornelli è responsabile di...
- 21 Novembre 2024

Il cliente scivola sulla soglia? A...

Quando il cliente scivola rovinosamente sulla soglia di marmo, riportando gravi...
- 21 Novembre 2024

Giornata alberi: sempre più boschi in...

La superficie nazionale coperta da boschi è salita al valore record...
- 21 Novembre 2024

Ancora paura nel Salento: continuano gli...

Ancora un avvistamento per un esemplare adulto di lupo a bordo...
- 21 Novembre 2024