È stato validato ieri sera dal Comitato tecnico scientifico il protocollo con le regole definitive da applicare per le feste e i ricevimenti che seguiranno matrimoni e altre funzioni civili e religiose come battesimi, comunioni e cresime. Numero massimo di invitato fissati a 1000: un tetto impensabile e che pare essere un escamotage per evitare feste tropo numerose ma che, di fatto, consente feste di matrimoni anche con centinaia di presenti. Il numero definitivo sarà però condizionato in base alla capienza delle singole sale ricevimento.
Per partecipare agli eventi di questo tipo, sarà necessario per gli invitati essere muniti di green pass, il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione o un contagio pregresso con il virus o, ancora, la negatività ad un recente tampone. Il green pass sarà disponibile a partire dal 15 giugno.
Quanto al Covid manager, è stata eliminata la presenza di un addetto per ogni 50 presenti, ma le strutture avranno comunque l’obbligo di individuare il proprio referente interno. Un elenco di tutti i partecipanti ai matrimoni dovrà essere conservato per almeno due settimane successive al ricevimento. E ancora, obbligatorio per tutti gli invitati sottoporsi al controllo della temperatura corporea che, se superiore a 37,5°C non permetterà l’accesso alla festa.
Fermo l’obbligo di indossare la mascherina, che è destinato anche agli sposi: regola che dovrà essere rispettata all’interno (quando non si è a tavola) e all’esterno a meno che non sia possibile il distanziamento di almeno un metro. Mascherina e distanziamento interpersonale anche per tutti gli ospiti che vorranno allontanarsi da tavola – ad esempio per accedere ai bagni della struttura – e per tutto il personale di servizio.
Seppur siano consentiti festeggiamenti all’interno, il Comitato tecnico scientifico raccomanda di preferire ricevimenti all’aperto. In ogni caso, nella distribuzione dei tavoli, dovrà essere rispettato il criterio del distanziamento di almeno 2 metri, considerando anche il passaggio di camerieri e altri addetti al servizio. Anche gli stessi tavoli dovranno garantire un distanziamento interpersonale interno di almeno un metro, fatta eccezione per i tavoli che ospitano familiari congiunti: raccomandato, per questo, il classico tavolo tondo da 8 persone.
Il buffet sarà possibile ma solo se sarà il personale incaricato a somministrare il cibo e, comunque, gli ospiti dovranno rispettare una fila e il distanziamento di almeno un metro l’uno dall’altro. La modalità self-service per i buffet sarà consentita solo se gli alimenti distribuiti saranno monodose. Raccomandata l’adozione di un unico menù per il ricevimento, mentre pane, grissimi e salse potranno essere somministrati anche non imbustati ma solo dal personale munito di pinze e guanti.
Quanto ai professionisti del settore, l’obbligo di mascherina è esteso anche a fotografi e musicisti: i gruppi musicali dovranno distanziarsi dal pubblico di almeno 3 metri a meno che non siano muniti di barriere in prossimità del microfono. Durante l’esibizione potranno, ovviamente, togliere le mascherine. Consentiti spettacoli ed esibizioni di varia natura, purché rispettino la regola generale del distanziamento interpersonale. Quanto ai balli, si potrà danzare all’esterno, mentre i balli che si svolgono all’interno dovranno essere regolati da tempistiche ben precise: non più di 15 minuti, in spazi capaci di garantire una superficie pro capite di almeno due metri. Infine per la distribuzione delle bomboniere, dovranno essere gli sposi, dopo opportuna igienizzazione delle mani, ad effettuare la singola consegna, mentre non sarà possibile per gli ospiti prendere da soli le bomboniere da un unico tavolo.