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Bari, si è concluso il progetto We: la città ha 42 nuovi “Agenti del cambiamento”

Pubblicato da: redazione | Dom, 23 Maggio 2021 - 20:00

Lo sviluppo sostenibile della città passa dagli istituti scolastici. Si è concluso con la nomina di 42 nuovi “agenti del cambiamento” del territorio il progetto “We Bari”, promosso dalla Sustainable Development School in collaborazione con Anci e con il sostegno di Enel. Il progetto, terminato dopo quattro mesi di lavoro, durante i quali sono stati messi insieme, in maniera innovativa, partner istituzionali, privati e internazionali, aveva un unico obiettivo: lo sviluppo sostenibile della città di Bari.

Ispirandosi ai 17 obiettivi interconnessi di sviluppo sostenibile definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti, We Bari ha coinvolto diversi istituti scolastici e più di settanta insegnanti, a cui si sono aggiunti rappresentanti di Confindustria Puglia, Slow Food, Consorzio Meridia, Associazione X-Scape, Re-circola, Fondazione Casillo e Radio Panetti. Durante la sessione finale i partecipanti, nominati “agenti del cambiamento”, hanno presentato otto idee sostenibili e innovative per la città di Bari.

“Si tratta di otto iniziative corali – ha spiegato la direttrice generale della Sustainable Development School, Caterina Micolano – grazie alle quali proseguire sul territorio il dialogo avviato tra scuola, settore privato e istituzioni valorizzando gli obiettivi dell’Agenda 2030, attorno al quale, abbiamo imparato, ruotano tutti gli altri partnership for the Goals”. In particolare, il progetto è cominciato lo scorso febbraio con gli appuntamenti formativi su Agenda 2030, Cittadinanza globale e Innovazione sociale, condotti da esperti di Istat, rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dell’Associazione Italiana Scienza della Sostenibilità (IASS). A seguire sono stati organizzate sessioni di lavoro multi-attoriali di confronto e progettazione – – Community Hub – condotti dai docenti dell’Università Aldo Moro di Bari grazie all’adesione al progetto del dipartimento di Scienze della formazione, Psicologia e Comunicazione e del dipartimento di Studi Umanistici. Docenti e dirigenti, quindi, si sono confrontati su temi quali la Comunità inclusiva, la Scuola e Innovazione e Economia circolare

“Con la partecipazione di dieci istituti scolastici, abbiamo aderito convintamente al programma We Bari – ha dichiarato l’assessore alle Politiche educative e giovanili Paola Romano – perché crediamo che, nell’ambito di una nuova strategia globale, i più grandi agenti di cambiamento siano le scuole e gli studenti. La vera sfida educativa è quella di preparare le prossime generazioni a nuovi stili di vita e a un nuovo modo di concepire la realtà che ci circonda, a cominciare dalle risorse del pianeta. Ogni cambiamento, per realizzarsi, necessita di piccole e grandi azioni quotidiane che devono diventare parte della nostra vita di tutti i giorni e degli ambienti con cui ci relazioniamo: la casa, la scuola, la città, il mondo intero. È stato un percorso ricco, che ha consentito di approfondire i temi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, fare rete e conoscere autorevoli ospiti ed esperienze locali improntate sulla sostenibilità” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle del responsabile dell’area Sostenibilità Italia di Enel Filippo Nicolò Rodriguez.

“Il progetto We Bari ha permesso di sperimentare un nuovo modo di interagire e di costruire sinergie in cui scuola, università, cittadini, aziende, istituzioni e terzo settore possono diventare il motore per lo sviluppo sostenibile del territorio, insieme a tutta la comunità. La città di Bari, grazie al contributo del Comune, ha colto con noi questa opportunità: più di 42 agenti del cambiamento hanno seguito con entusiasmo il percorso formativo proposto e sviluppato idee innovative a beneficio delle scuole e degli stakeholder. Un progetto di cittadinanza attiva indirizzato alle nuove generazioni e all’educazione di qualità che persegue il bene comune e promuove un nuovo modello di sviluppo sostenibile” – ha concluso.

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