Sono 206.391 i pugliesi che, entro la scadenza dello scorso 26 aprile, hanno presentato domanda per candidarsi all’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto per il personale ATA. Si tratta di graduatorie che, secondo quanto previsto dal DM 50/2021, hanno validità per il triennio 2021-2023 per i profili di assistente amministrativo, collaboratore scolastico, assistente tecnico, addetto alle aziende agrarie, cuoco, infermiere e guardarobiere. Nella domanda gli aspiranti hanno potuto inserire fino ad un massimo di 30 scuole e a breve saranno inseriti, secondo il punteggio spettante, in graduatorie utili a coprire le supplenze temporanee a partire già dal prossimo anno scolastico.
Nello specifico, gli aspiranti sono 81.287 a Bari, 21.468 a Brindisi, 32.777 a Foggia, 38.798 a Lecce e 32.061 a Taranto. Poiché con una sola domanda è stato possibile chiedere più profili, nella nostra regione ci sono state quasi mezzo milione di candidature (468.823). Numeri, questi, che richiederanno un lavoro duro da parte delle segreterie scolastiche e che sono la chiara rappresentazione degli effetti di una crisi economica e sociale senza precedenti, dovuta ad uno stato emergenziale che dura ormai da un anno e mezzo e che, secondo un’indagine dell’ISTAT del 6 aprile scorso, ha prodotto una perdita di ben 945.000 posti di lavoro rispetto a febbraio 2020.
In questa tornata di aggiornamento delle graduatorie, è aumentato vertiginosamente, rispetto a tre anni fa, il numero di aspiranti che hanno deciso di candidarsi perché hanno perso il lavoro: si tratta, spesso, di professionisti di età medio-alta, con diversi titoli di studio ulteriori rispetto a quelli d’accesso richiesti, che hanno tentato questa strada non avendo alcuno sbocco e alcuna prospettiva nel proprio campo lavorativo. Le domande di aggiornamento e di conferma, per chi era già inserito in graduatoria, sono state rispettivamente 120.394 (pari al 25,7%) e 93.540 (pari al 20,0%), mentre i nuovi inserimenti sono stati ben 254.889 (pari al 54,4%). Ciò significa che oltre la metà delle candidature giunte complessivamente non erano presenti nell’ultimo aggiornamento del 2017.