Gianluca Jacobini, ex condirettore generale della Banca Popolare di Bari, non è più agli arresti domiciliari. È stata revocata infatti la misura cautelare che gli era stata assegnata il 29 settembre dell’anno scorso nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Fimco Spa e della Maiora Group, società del gruppo Fusillo di Noci, attivo nel settore immobiliare.
In sostituzione il presidente di sezione del tribunale, davanti al quale il 30 marzo scorso si è aperto il processo a carico di 14 persone in tutto, ha disposto la misura interdittiva del divieto di rivestire ruoli direttivi nelle imprese come persona giuridica. Anche per Nicola Loperfido, ex dirigente dell’istituto di credito, è stata revocata la misura dei domiciliari.
La seconda udienza del processo, che sta affrontando le questioni preliminari, è prevista il 18 maggio. Tra gli imputati anche il padre di Gianluca, Marco Jacobini, già presidente del consiglio di amministrazione della Banca, e Vito Fusillo, patron dell’omonimo gruppo. I reati contestati, a vario titolo, sono bancarotta concordataria e fallimentare aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, commessi nel periodo dal 2016 al 2019. ANSA