Le chiusure della zona rossa hanno messo ancora più alle strette i commercianti dei settori ritenuti non essenziali, e che quindi sono pronti alla protesta col rischio multe per far sentire la propria voce al governo Draghi. Anche Bari ha aderito all’iniziativa “#io apro. Abbiamo il diritto di lavorare come tutti gli altri”, in programma il 7 aprile in tutta la provincia. Le saracinesche si rialzeranno in modo simbolico, e le vetrine ritorneranno ad essere colorate con l’esposizione della merce invenduta.
Nel capoluogo pugliese il promotore è Nino Armenise, storico commerciante del quartiere Carrassi al fianco dell’associazione La formica: “Il tutto è partito da questa associazione ‘Io apro’, nata nel Nord Italia – ci spiega Armenise – proponendo a tutti i commercianti di qualsiasi categoria di fare disobbedienza. Ormai è evidente che la zona rossa non danneggia tutte le attività commerciali, a differenza del lockdown, ma solo alcuni settori. Quindi è necessario riguardare le regole perché il comparto della moda è tra i più penalizzati. La nostra speranza è che nel nuovo dpcm Draghi possa allentare questa morsa di chiusure”.
“Ci siamo fidati, abbiamo comprato la merce per venderla in primavera, ma ci tengono chiusi. Gli errori del governo non possono pagarli poche categorie. Bari può diventare un cimitero di attività e lo dice un negozio storico con 35 anni di attività, con base solide di clienti. Figuriamoci chi ha aperto da poco”. Si registrano molte adesioni, anche da Monopoli, Castellana Grotte, Bitonto, e dai quartieri periferici del capoluogo pugliese come Carbonara.