«Vivere la passione, morte e risurrezione di Gesù, è lasciarsi toccare da quella tenerezza di Dio per l’uomo, che oggi per me assume un significato più vero e autentico. Per la prima volta attraverso questo tempo liturgico in una realtà ospedaliera, lontano fisicamente dalla comunità diocesana, ma mai come ora spiritualmente vicino a ciascuno, soprattutto a chi sperimenta il tempo della prova e della sofferenza, della depressione e dello scoraggiamento».
È il messaggio che l’arcivescovo di Bari, mons. Giuseppe Satriano, che si trova in un centro di riabilitazione dopo essere guarito dal Covid, ha diffuso in occasione della Domenica delle Palme e l’inizio della Settimana Santa. « Non facciamo difficoltà a comprendere che stiamo vivendo giorni che non avremmo mai pensato di vivere – aggiunge – Un terremoto di dolore sconquassa la vita di molti tra noi, di tante famiglie. La vulnerabilità e la fragilità dei percorsi e dei processi relazionali, economici, istituzionali; la morte di molti tra noi, è quanto di più inatteso siamo chiamati a sperimentare, in maniera destabilizzante. Tutto sembra condurci ad una solitudine disperata e alla paura del domani. Come vostro pastore, desidero comunicarvi, dall’impotenza che assaporo in questo tempo di fatica vissuta, che veramente la croce è mistero di morte e di gloria». I giorni attraversati sono stati tristi per la paura dei cari toccati col contagio, duri per la salute messa alla prova, ma al tempo stesso visitati e rischiarati da segni di speranza«. L’arcivescovo cita tra l’altro, i »lmedici e giovani infermieri protesi con attenzione e amabilità, irriconoscibili dietro i loro camici bianchi, ma con gli occhi parlanti, unico tratto visibile del volto, protesi a curare, consolare e sostenere la vita di troppi ammalati, sono i segni di speranza, che sgorgano dall’abisso di dolore che viviamo«. »Auspico che la vita di tutti noi si determini nello slancio di accendere una luce, che diventi segno di speranza, attingendo all’amore infinito con cui Dio avvolge dalla Croce le nostre esistenze«. »Spero di essere presto in mezzo a voi, non appena ristabilito – conclude – nel frattempo per voi e con voi prego e offro, ringraziandovi per la vicinanza manifestatami, vi benedico di vero cuore. Buon cammino di Risurrezione per tutti«.