“Conservare la memoria per costruire il futuro” è il progetto promosso da Nomeni, l’associazione dedicata ad Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci, volto a far conoscere ai più giovani non solo i nomi ma le storie delle 104 vittime innocenti della mafia in Puglia.
L’iniziativa, finanziata dalla Regione Puglia e voluta dalla sorella di Montinaro, Matilde, che è anche presidente dell’associazione Nomeni, “nasce dall’idea di raccontare una memoria viva e collettiva che sproni all’impegno – dichiara Matilde Montinaro, che prosegue – racconteremo tutto ciò che i nostri cari, anche attraverso la loro semplicità ci hanno trasmesso. Il nostro sarà un viaggio nella loro vita fatta di responsabilità e non di eroismi, un viaggio nei luoghi dove hanno vissuto, giocato, sognato amato, per sé e per gli altri, anche a costo della vita. Destinatari di tutto questo saranno i ragazzi e le loro famiglie”, conclude la presidente dell’associazione.
Gli studenti andranno nei luoghi dove sono cresciuti uomini e donne uccisi dalla mafia, ascolteranno la testimonianza dei loro cari e, successivamente, daranno vita alle loro impressioni, suggestioni ed emozioni. A guidarli saranno i docenti in laboratori di scrittura e creazioni artistiche, insieme alla psicologa Martina Bascià, la pedagogista Patrizia Apos, l’animatore sociale Marco Tommasi, l’educatrice e animatrice socio-culturale Alessandra Silio. Con il musicista Raffaele Casarano, da sempre vicino all’associazione Nomeni, i ragazzi condivideranno una musica originale, creata da Casarano e ispirata al tema della memoria. Il brano sarà poi la colonna sonora del Dvd dedicato proprio al ricordo delle vittime pugliesi.
E poi, ancora, insieme a Libera, i giovani intraprenderanno un percorso di informazione sulla vita delle vittime innocenti di mafia in Puglia e con il fotografo Paolo Caputo conosceranno, attraverso la tecnica fotografica, i luoghi in cui questi uomini e queste donne sono cresciuti.
(Foto: Ansa)