In attesa che l’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, domani dica l’ultima parola sulla sicurezza dei vaccini Astrazeneca, in Puglia da ieri sono sospese le somministrazioni agli operatori scolastici e forze dell’ordine.
Sono circa 38mila le dosi “congelate”, un ritardo che si sta accumulando nella campagna vaccinale che, secondo i primi calcoli, potrebbe essere recuperato nel giro di una settimana, massimo dieci giorni. Sempre che Ema conceda da domani l’ok all’uso. Secondo il report del ministero della Salute, alla Puglia complessivamente sono state consegnate 520.325 dosi dei tre vaccini attualmente disponibili, 456.392 sono state già utilizzate. Significa che nelle farmacie ospedaliere sono conservate ancora 64mila dosi circa, alle quali, però, vanno sottratte le 38mila di Astrazeneca inutilizzabili almeno sino a venerdì. In definitiva, ci sono circa 26mila flaconcini Pfizer e Moderna da poter iniettare: verranno utilizzati per completare l’immunizzazione degli over 80 e per terminare i richiami a operatori sanitari e ospiti delle Rsa. Sino a ieri, sempre stando al report del ministero, erano 109.762 gli over 80 vaccinati rispetto ai circa 170mila prenotati.
“A seguito della sospensione temporanea delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca – hanno comunicato ieri fonti di Palazzo Chigi – sono stati effettuati approfondimenti da parte della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. La durata della sospensione è stimabile in quattro giorni complessivi, fino al pronunciamento dell’Ema e quindi dell’Aifa. L’impatto di tale sospensione sulla campagna può valutarsi su 200 mila vaccinazioni in meno. In caso di ripresa delle somministrazioni di AstraZeneca a partire dal 18 marzo, il rallentamento potrà essere riassorbito nell’arco di un paio di settimane, anche grazie all’incremento della quantità del vaccino Pfizer stimato in 707.850 dosi”. Ma a preoccupare l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, è soprattutto un possibile calo di fiducia da parte dei cittadini sulla sicurezza dei vaccini anti Covid dopo il blocco imposto da Aifa: l’epidemiologo pugliese è critico nei confronti della decisione dell’Agenzia del farmaco di stoppare le inoculazioni. “Siamo in un momento in cui un rallentamento” della campagna vaccinale “non possiamo permettercelo”, ha ribadito visibilmente preoccupato Lopalco ieri. “Si sta parlando di eventi avversi – ha proseguito l’assessore – ma nessuno pensa che in piena pandemia una persona che non viene vaccinata oggi, oggi stesso ha probabilità di infettarsi. Stiamo parlando di possibili nuovi casi da coronavirus che non stiamo prevenendo perché non stiamo vaccinando. L’emotività in queste scelte non deve avere spazio, esistono i numeri. E’ un problema comunicativo importante, anche perché un cittadino non riesce a capire se il blocco è stato determinato da una scelta di un ministro o di un organo come Aifa o come Ema, sa soltanto che un vaccino non è più utilizzato. Questa confusione, dal punto di visto comunicativo, mina alle radici tutta la campagna vaccinale, mina fiducia nella vaccinazione e non possiamo permettercelo”.