Dalla pista di viale Unità di Italia considerata anni fa “fiore all’occhiello” nel campo della mobilità sostenibile, ma attualmente in uno stato di degrado, a quella di corso Vittorio Veneto, “piena di pericoli”. Dopo anni di cattiva manutenzione e in alcuni casi di errori di progettazione, ecco le condizioni in cui versano i percorsi ciclabili in città. A descriverle sono i ciclisti urbani, riuniti nel gruppo dei Cub.
“La pista di viale Unità d’Italia-viale della Repubblica è deforme – racconta Andrea – nel tratto che va da global game a via Fiore, ci sono qualcosa come 40 punti diversi dove farsi veramente male”.
“Dove vedete le riparazioni – commenta Milena – sono state messe dopo le mie (e chissà di quante altre persone) 436843 segnalazioni, c’erano le voragini. Ma come soluzione fa schifo”. Ci sono poi i pericoli in prossimità delle inversioni ad u, a cominciare dai paletti divelti.
Disagi anche sul tratto di via Caldarola all’angolo di via Salapia, nell’isolato della chiesa. “Lì o muore un ciclista o muore un pedone. Un angolo cieco impedisce la visuale di chi potrebbe comparire all’improvviso”.
“Le ciclabili ” light” promesse dal sindaco sono in fase di assoluto stallo – aggiunge Beppe Morelli – se si dovesse procedere a questa velocità, 3 km all”anno, occorrerebbero 15/20 anni per completarle. Per il Biciplan penso che un secolo possa bastare, nel frattempo una quindicina di anni ce li siamo già bruciati con sprazzi di cordoli ciclabili qua e là”.
“La ciclabile di corso Vittorio Veneto è pericolosissima – continua Beppe – attraversamenti di parcheggi, uscite pedonali sulla pista e impianti semaforici e segnaletica orizzontale incongruente in più punti, ovviamente segnalato ma tutto tace. E poi ci sono le piste ciclabili light pericolose e invase da auto che vi parcheggiano sopra con la scusa della sosta breve, nessun contrasto sanzionatorio continuo e serio contro queste pratiche, insomma un disastro vero e proprio. Ponte ciclopedonale che ricuce San Girolamo a Palese? Confidiamo che per il bicentenario dell’Unità d’Italia ovvero tra quarant’anni si risolva qualcosa”. Senza dimenticare l’invasione dei cassonetti sulla pista zona Faro.