Sono stati condannati alla pena dell’ergastolo, dalla Corte di Assise di Appello di Bari, i due pregiudicati baresi Leonardo Campanale e Gianfranco Caputi, imputati per l’omicidio premeditato aggravato dal metodo mafioso del 58enne Nicola Lorusso, ucciso l’11 gennaio del 2015.
Leonardo Campanale, boss dell’omonimo clan del quartiere San Girolamo di Bari, avrebbe ucciso Nicola Lorusso, della famiglia mafiosa rivale, per vendicare la morte del padre, Felice Campanale, che era stato ammazzato nell’agosto 2012 su ordine di Umberto Lorusso, figlio di Nicola. La vendetta, si sarebbe consumata, tre anni dopo, in risposta a quel delitto. Nicola Lorusso fu raggiunto da 11 colpi di kalashnikov mentre era in compagnia di sua moglie, alle 9.30 di una domenica mattina vicino la pineta di San Francesco. Il delitto avvenne alla presenza di numerose donne e bambini. Per gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia si trattò di una vera e propria esecuzione, firmata, tra l’altro, con una corona di bossoli attorno al corpo della vittima.
Gianfranco Caputi risponde del delitto in concorso per aver partecipato all’agguato guidando l’auto con a bordo il killer. Nel processo di primo grado, entrambi gli imputati erano stati condannati all’ergastolo, mentre in in appello, per Campanale la condanna era stata ridotta a 30 anni e Caputi era stato assolto. Dopo l’annullamento della sentenza da parte della Cassazione, il processo di appello bis ha ripristinato per entrambi il massimo della pena.