Un giorno sui libri di testo scolastici (e non solo) si scriverà una storia in più: alla fine del 2019, in Cina è emerso un nuovo coronavirus. Da quel momento si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, creando situazioni complesse e totalmente inaspettate.
Questo nuovo coronavirus, tutti lo sanno oggi, si chiama SARS-CoV-2, mentre la malattia che provoca è definita COVID-19.
Si tratta di un virus che ancora non si conosce abbastanza per sconfiggerlo definitivamente e una delle poche certezze acquisite riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale.
Attraverso di essi è possibile combattere questa battaglia, nella speranza che si concluda al più presto.
I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono un’arma fondamentale e spesso si fa riferimento a siti come quello di Maskhaze, e-commerce italiano di mascherine e gel igienizzante, per accedere all’acquisto di prodotti efficaci.
Non si può combattere nessuna battaglia senza le “armi” adeguate.
Alcune persone contagiate risultano asintomatiche e neppure si accorgono della presenza del virus. Questa, probabilmente, è la situazione più pericolosa riguardo alla possibilità di contagio.Altre subiscono conseguenze lievi, altre ancora possono andare incontro a gravi difficoltà, tra cui: polmonite e persino insufficienza respiratoria.
Le persone più anziane e quelle con condizioni di salute “precarie” sembrano essere quelle più a rischio.
Tipi di mascherine e raccomandazioni fondamentali
Chi non ha ancora sentito parlare dell’importanza di utilizzare le mascherine facciali, per poter prevenire il contagio?
Uno studio recente ha rivelato che nella maggior parte dei Paesi del mondo le ricerche di Google relative alle maschere protettive sono aumentate.Le mascherine possono essere molto efficaci e indossarle o no fa la differenza.
Quali sono i tipi principali di mascherine?
In virtù dello scopo di prevenzione del virus, è possibile fare una macro-distinzione: esistono mascherine adeguate alla riduzione del rischio e altre non proprio efficaci.
Molto dipende da come vengono utilizzate, ma l’efficacia deriva soprattutto dalla loro qualità. dal fatto di scegliere di affidarsi a rivenditori di fiducia.
Comunque, quelle di cui si sente parlare nella maggior parte dei casi, sono tre:
le maschere in tessuto o fatte in casa
le maschere chirurgiche
i respiratori N95
C’è stato un periodo in cui trovare le mascherine era difficile e per prevenire la trasmissione del virus (per esempio da persone asintomatiche) si suggeriva che tutti indossassero una protezione, anche una sciarpa o una bandana potevano essere la soluzione utile.
Quindi ha avuto inizio la produzione di maschere fatte di tessuti (vari ed eventuali) e la gente ha iniziato ad ingegnarsi per fabbricare maschere homemade.
E’ vero che possono ridurre il rischio di diffusione, è vero che possono evitare che persone senza sintomi trasmettano troppo facilmente il virus: parlando, tossendo o starnutendo.
Sicuramente è meglio utilizzare le mascherine fatte in casa che non usare nessuna maschera.
Ma queste possono fornire un falso senso di sicurezza perché offrono molta meno protezione rispetto ad altre.
Tutt’ora vengono utilizzate, ma bisogna essere responsabili e sapere che adesso non ci sono più difficoltà nel reperire mascherine costruite secondo certi standard.
Le raccomandazioni, in ogni caso, sono rimaste le stesse: utilizzarle sempre, soprattutto quando ci si trova in luoghi in cui è difficile mantenere una certa distanza dagli altri.
Bisogna indossare le mascherine negli spazi pubblici ed anche in quelli privati, se serve, a seconda delle situazioni. Bisogna utilizzarle adeguatamente e scegliere quelle adatte ai luoghi con una significativa possibilità di trasmissione a livello di comunità: negozi, farmacie, ospedali..
Bisogna lavare le maschere dopo ogni utilizzo. Durante la rimozione bisogna fare attenzione a non toccare gli occhi, il naso e la bocca. E’ necessario lavarsi le mani immediatamente prima e dopo il loro utilizzo.
Gli unici a non doverle indossare sono i bambini al di sotto dei 6 anni e le persone che hanno difficoltà a respirare o che hanno altre patologie incompatibili con l’uso di mascherine.
Maschere chirurgiche e respiratori N95
Le maschere chirurgiche sono da considerarsi usa e getta.
Anche queste devono coprire il naso, la bocca e il mento. Per lo più servono a proteggere chi le indossa da schizzi e gocce (quindi particelle di grandi dimensioni).
Soprattutto sono adeguate a prevenire la trasmissione di secrezioni respiratorie potenzialmente infettive. Dunque, chi le indossa protegge l’ambiente e le persone nei luoghi circostanti.
Le maschere chirurgiche possono anche variare nel design, ma nella maggior parte dei casi sono piatte, di forma rettangolare, di colore azzurro e hanno delle pieghe.
La parte superiore della maschera contiene un pezzetto fondamentale: la striscia metallica che serve a modellare la mascherina sul proprio naso e a farla aderire bene sul viso.
Hanno fasce elastiche che aiutano a tenere in posizione corretta la maschera mentre la si indossa. Queste vengono inserite dietro le orecchie o legate intorno alla testa.
I respiratori N95, in genere, sono riservati agli operatori sanitari e ad altri lavoratori in prima linea.
Gli operatori sanitari, infatti, devono adottare misure di estrema cautela nel prevenire il contagio e spesso utilizzano le mascherine in combinazione a coperture di tutta la parte anteriore e dei lati del viso, che si estendono fino al mento o al di sotto.
Si tratta di una maschera molto aderente che oltre alle goccioline di grandi dimensioni, filtra il 95% di particelle molto piccole. Inclusi virus e batteri.