“La vita degli italiani è condizionata dalla pandemia, se non per lo stretto necessario, la gente preferisce non acquistare”. A raccontarlo ai microfoni di Borderline24 è Pino Salomon, presidente Adoc Puglia.
Già lo scorso 3 gennaio Salomon aveva lanciato l’allarme in merito alla scelta di far partire i saldi in Puglia nonostante ci fosse il rischio, poi concretizzatosi, dell’assegnazione del colore arancione alla regione. Ad oggi, è passato esattamente un mese dall’inizio dei saldi ma, stando a quanto dichiara Salomon “le vendite si sono ridotte di almeno il 40%”.
Dalla Puglia in zona arancione, con annesse restrizioni, alla chiusura dei centri commerciali, ma anche alle aperture temporanee degli outlet e la scelta comune da parte di molti cittadini di preferire gli acquisti online, notevolmente incrementati durante questo momento storico: sono solo alcune delle problematiche sottolineate da Salomon, secondo il quale scegliendo di procedere con i saldi dal 7 gennaio al 28 febbraio non si è tenuto conto di diversi fattori.
“I cittadini hanno come preoccupazione quella di pensare al domani – ha commentato Salomon – in queste condizioni era impensabile che con la paura generalizzata causata dal timore del contagio e le restrizioni della zona arancione, la gente si riversasse in strada per fare compere. Per un paio di giorni c’è stato movimento, poi più niente, se non per andare a provare in negozio cose che spesso poi sono state comprate online, settore che sta facendo concorrenza spietata”.
I timori di allora, comuni a quelli di Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia, si sono concretizzati oggi nella necessità di trovare una soluzione per il settore. Anche con la possibilità di un ritorno in zona gialla infatti, i negozianti potrebbero non trovare il modo di rientrare nelle spese dopo un anno che, di fatto, ha visto diverse serrande chiuse per moltissimi mesi, se non, in alcuni casi, per sempre.
“Vedremo nei prossimi giorni – ha sottolineato Salomon – se il fattore del 50% secco di sconto tipico del mese di febbraio influirà sulle possibilità di recupero. A mio parere però è necessario lasciare libera disponibilità ai commercianti per l’intero anno. Se non si permette loro di fare sconti tutto l’anno potremo pentirci tra qualche mese di non aver fatto nulla di concreto per salvare il settore” – ha specificato Salomon anticipando una delle richieste che l’Adoc, assieme ad altre associazioni di categoria, farà giovedì prossimo in occasione di un incontro con l’assessore allo sviluppo economico.
“Lasciare liberi i negozianti di fare vendite promozionali – ha sottolineato ancora Salomon – Non possiamo pensare di uscire subito da questa situazione, forse ne usciremo nel 2022, per ora, dobbiamo convivere, dunque servono risposte immediate, ed è pareggiando la concorrenza che si può dare respiro al settore, almeno per pagare gli affitti, rientrare nelle spese e fare in modo che le saracinesche restino aperte. Bisogna lavorare in questi termini, magari con le promozioni tutto l’anno la gente tornerà ad avere desiderio di acquistare, ne gioveranno sicuramente i negozi di vicinato, che stanno soffrendo moltissimo” – ha concluso .