La mamma è invalida e vive da sola e recentemente è stata sottoposta ad un intervento chirurgico, ma lei non può assisterla 24 ore su 24 come sarebbe necessario perché l’Inps, per concederle il congedo straordinario retribuito previsto per legge per chi ha la 104, vuole che venga richiesto al tribunale ed esibito un documento che dimostri che sua madre è effettivamente divorziata.
Storia di ordinanza burocrazia all’italiana, protagonista suo malgrado Rossella Macchia, 47 anni, che da giorni combatte con l’Istituto di previdenza per poter assistere la mamma, operata una decina di giorni fa e invalida. “Per ottenere il congedo straordinario retribuito ho portato al Caf tutti i documenti richiesti – racconta a Borderline24 – ma la domanda mi è stata rigettata perché hanno preteso l’esibizione della sentenza di divorzio dei miei genitori. Io ho 47 anni, mia madre e mio padre sono separati da quando ne avevo 8 di anni e divorziati da ormai circa 25 anni. Mia madre vive sola, come si può evincere da qualsiasi documento, ma loro pretendono la sentenza di divorzio del Tribunale”. Peccato che, durante una pandemia e un’emergenza sanitaria che comporta restrizioni di vario tipo, ottenere un documento non sia così agevole. Occorre del tempo, che “io non ho perché mia madre ha bisogno ora di assistenza”. A nulla è valso il tentativo di autocertificazione.