“Ci siamo talmente abituati alle disuguaglianze che anche le ingiustizie non sono percepite più come tali, soprattutto quando sono il prodotto della nostra burocrazia e dell’apparato”: è quanto denuncia Il presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, in una lettera aperta inviata alle Istituzioni regionali per evidenziare “l’ingiustizia perpetrata, in Puglia, verso le donne medico”.
“La Regione – spiega – esclude infatti il periodo della gravidanza a rischio dal computo dei punteggi relativi ai titoli di servizio per accedere alla graduatoria unica per la Medicina Generale”. Ieri è stata trasmessa alla Regione anche una petizione firmata da 300 medici pugliesi. “Spesso – evidenzia Anelli – non si riesce più ad intervenire tenendo conto dei principi incarnati nella nostra Costituzione, che dovrebbero orientare e guidare ogni attività e ogni azione della nostra democrazia. Il fatto in sé riguarda pochissime persone, ma il diritto non può essere misurato in ragione del numero dei beneficiari, anzi il fatto che sia negato ad una minoranza di individui rende tale azione ancor più deprecabile. Dovrebbe essere superfluo ricordare i principi sanciti dalla nostra Costituzione ma, in questo contesto, risulta invece particolarmente utile richiamarli”. “Ora – auspica Anelli – a fronte di una così evidente discriminazione, mi attendo da parte dei rappresentati politici della nostra Regione una presa di posizione netta a sostegno dei diritti violati”.