Il Policlinico di Bari ha 90 giorni per fare tutti gli adempimenti necessari alla bonifica della rete idrica dei reparti «infetti» da legionella nei quali, dal 2018 ad oggi, sono deceduti quattro pazienti dopo aver contratto il batterio durante la degenza.
Lo ha stabilito il gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis su richiesta della Procura la quale, dopo il sequestro preventivo con facoltà d’uso disposto per i due padiglioni Chini e Asclepios, aveva sollecitato il Tribunale a «indicare un termine temporale entro il quale le strutture sanitarie di cui trattasi dovranno essere adeguate alla normativa vigente ai fini dell’azzeramento del rischio da infezione, decorso il quale dovrà provvedersi alla revoca della facoltà di uso». Nella richiesta di sequestro i magistrati inquirenti, l’aggiunto Alessio Coccioli e la pm Grazia Errede con la supervisione del procuratore facente funzione Roberto Rossi, avevano evidenziato il «rischio elevatissimo di ulteriori decessi per infezione da legionella», che causa polmonite, sottolineando che «proprio in un grave periodo di emergenza sanitaria, come quello collegato alla pandemia da Covid, l’afflusso presso le strutture sanitarie di pazienti aventi comorbilità riguardanti l’apparato respiratorio determinerebbe una situazione contingente di rischio ancora più allarmante»