La prima settimana di coprifuoco per limitare i contagi Covid ha colpito duramente le attività commerciali di Bari. Secondo il monitoraggio del Movimento Impresa il fatturato è in calo dal 50 al 70%, a macchia di leopardo sul territorio cittadino. E da oggi, 13 novembre, l’ordinanza del sindaco Antonio Decaro impone la chiusura delle attività alle 19 e suggerisce l’orario continuato per spalmare gli acquisti nell’intero arco della giornata.
L’ulteriore stretta dell’amministrazione comunale ha ricevuto l’appoggio delle associazioni di categoria: “Consapevoli della drammaticità della situazione e in piena collaborazione. Per eliminare assembramenti come quelli che si sono registrati nello scorso weekend, ed evitare di arrivare a chiusure di strade o piazze come pure sarebbe nelle prerogative dei sindaci secondo gli ultimi dpcm”, spiega il presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura.
Nel capoluogo pugliese bar e ristoranti resistono alla crisi economica Covid grazie al servizio di delivery o asporto mentre si registrano disparità anche all’interno dello stesso quartiere. “Come nel caso di Poggiofranco – spiega Pasquale Dioguardi, presidente di Movimento Impresa – va male nella famigerata zona x, nei pressi di via Pappacena, prima del coprifuoco punto di riferimento per una parte della movida. Mentre il calo nell’area di via Camilla Rosalba è meno preoccupante”.
Preoccupa anche la drastica diminuzione della clientela per barbieri, parrucchieri e comparto dell’abbigliamento. “Sono tutti al 50% del fatturato nonostante non abbiano chiuso, ormai l’incremento di prenotazioni ed ordini interessa solo il fine settimana. Gli iscritti al Movimento Impresa preferirebbero un lockdown totale di 15-21 giorni con l’obiettivo di far diminuire drasticamente la curva epidemiologica di contagi Covid. Così potremo tornare a un allentamento delle restrizioni nel periodo di Natale con negozi aperti fino alle 22”.