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Coronavirus, la Puglia da oggi è regione “arancione”: chiusi bar e ristoranti, stop agli spostamenti tra comuni

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 6 Novembre 2020 - 07:00

La Puglia da oggi è regione “arancione” insieme alla Sicilia. Lo ha previsto il ministero della Salute, sulla base di 21 parametri che hanno posizionato la regione tra quelle a rischio alto. Ma cosa prevede a partire da oggi il nuovo decreto del Governo per la Puglia, valido fino al 3 dicembre?

Innanzitutto varranno le regole di carattere nazionale: coprifuoco dalle 22 alle 5 ma si raccomanda di limitare spostamenti se non per motivi di lavoro e necessità (nel resto della giornata). Chiudono negozi nei centri commerciali nei prefestivi e festivi ad eccezione di alimentari, farmacie, edicole, tabaccai. Chiudono musei e  mostre. Sono sospesi i concorsi. I mezzi di trasporto pubblico, ad eccezione degli scuolabus, possono essere riempiti solo fino al 50 per cento. Aperti centri sportivi. Sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine  (anche nei bar e nelle tabaccherie).

Nell’area arancione in più è previsto: il divieto agli spostamenti in entrata e in uscita da una regione all’altra e da un comune all’altro, salvo comprovati motivi con la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata anche all’interno del proprio comune. Bar e ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Capitolo a parte per la Puglia riguarda la scuola. Il decreto impone la didattica a distanza in tutta Italia solo per le superiori, ma in Puglia restano le scuole chiuse (elementari, medie e superiori) fino al 24 novembre, come disposto dal presidente Michele Emiliano. Lo stesso Emiliano ha però dato la facoltà ai presidi di decidere se ampliare il numero di alunni in presenza in aula, rispetto al 25 per cento consentito fino ad ora. Ed alcune scuole hanno già raccolto l’invito.

L’autocertificazione. Ritorna da oggi anche l’autocertificazione.  Chi ha necessità di muoversi in orari non consentiti potrà farlo solo se ha una «comprovata esigenza», quindi solo per motivi di lavoro, di salute e di urgenza.

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