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Coronavirus in Puglia, l’associazione culturale pediatri: “Meno burocratese e migliore gestione dei certificati scolastici”

Pubblicato da: redazione | Lun, 2 Novembre 2020 - 10:00

“Pur avendo fatto proposte alternative alla chiusura delle scuole, come per tutte le altre decisioni assunte nella emergenza Covid, diamo il pieno appoggio a questa scelta ora che è
stata presa; siamo sicuri che il governo regionale avrà avuto ottime ragioni per farlo e chi governa le emergenze deve poter sviluppare le proprie strategie”. A scrivere una lettera aperta al presidente della Regione, Michele Emiliano, e all’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, è l’associazione culturale pediatri di Puglia e Basilicata.

“Nessuno però può pensare che questa sia una mossa risolutiva. Abbiamo comprato un poco di tempo e sappiamo che il prezzo dell’acquisto lo pagheranno i nostri figli e nipoti; per questo motivo abbiamo l’obbligo assoluto di far fruttare al massimo questo tempo per rallentare la corsa del virus – si legge ancora nella nota –  Ancora una volta ci permettiamo di avanzare proposte ( l’assessore Lopalco e lo stesso presidente Emiliano ci sono testimoni che lo abbiamo fatto per tutta la scorsa estate) per rafforzare le capacità del territorio di contrastare la diffusione del virus, diffusione che inevitabilmente riprenderà ad aumentare all’allentamento delle attuali e future restrizioni”.

Ecco le proposte:

1. Prestare maggiore attenzione alla comunicazione: è fondamentale ricevere disposizioni chiare e ben spiegate, non chilometriche circolari scritte in un incomprensibile burocratese

2. Liberare la pediatria di base (e farlo al più presto) dalla enorme perdita di tempo e dalla frustrazione che deriva dalla gestione di certificati scolastici palesemente inutili, allineando la Puglia alle regioni e nazioni più avanzate.

3. Fornire indicazioni cliniche che aiutino a riconoscere i pochi casi in cui sia effettivamente utile richiedere un tampone molecolare agli scolari

4. Individuare i settori in cui potrebbe essere più utile il nostro affiancamento ai servizi in sofferenza dando subito le disposizioni per un breve trail di formazione per un nostro impiego (pensiamo alla possibilità di affiancare i dipartimenti di prevenzione per il tracing, pensiamo alla assistenza a casa per i sintomatici lievi, in modo da evitare il ricovero, pensiamo ai tamponi rapidi da effettuare nel distretto)

5. Avere un maggior controllo della catena di comando, con una maggiore responsabilizzazione dei vari passaggi per evitare ingiustificabili differenze nelle erogazioni dei servizi.

“Si tratta di proposte pratiche – continua l’associazione –  facilmente realizzabili, a basso costo, allineate alle evidenze scientifiche e al buon senso. Speriamo fiduciosi che vengano prese in seria e rapida considerazione, dato che non ci possiamo permettere nessun ritardo: il conto lo sta pagando la generazione del futuro”.

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