Poco personale e turni massacranti nel carcere di Bari. La Cisl Fns Puglia ha chiesto un incontro urgente al Provveditorato regionale per affrontare le seguenti problematiche: immediata integrazione dell’organico previsto dal decreto 2017 pari a 276 unità di Personale Amministrato; a tale sottrazione si aggiungono 12 unità carenti nell’organico previsto nei vari ruoli; 2 unità appartenenti al ruolo Agenti Assistenti risultano amministrati dal carcere di Bari e distaccati presso il gruppo fiamme azzurre; 19 unità prossime alla quiescenza sono poste o lo saranno a breve in congedo ordinario obbligatorio.
“La carenza della sede del carcere di Bari – si legge in una nota – si aggiunge al taglio di organico maggiore del 27% adottato con la Legge Madia che ha decurtato a dismisura tutti gli Istituti della Regione Puglia: organici rideterminati prevedendo una integrazione con una revisione delle piante organiche sul territorio nazionale che l’amministrazione centrale non attua nonostante l’Accordo con i sindacati nazionali. Tale integrazione dovrebbe essere attuata in attesa delle definizioni delle Piante Organiche definite dall’apposita Commissione Ministeriale”.
“Ciò premesso – continua la nota – si denuncia la gravissima situazione venutasi a creare nella Casa Circondariale di Bari: tutto il Personale è costretto ad effettuare turnazioni su tre quadranti con continui accorpamenti e soppressione di posti di servizio. Le esigenze sanitarie rinvenienti dalla struttura SAI che, nella Casa Circondariale di Bari, proprio in conseguenza dei tanti detenuti assegnati con patologie gravi, non potendo essere curati nel reparto indicato, determinano una continua uscita dall’Istituto con procedura d’urgenza e, in molti casi vengono ricoverati nei diversi reparti ospedalieri esterni, con turnazioni che in alcuni casi hanno superato le 12 ore lavorative”.
La CISL FNS ha quindi proclamato lo stato di agitazione con proclamazione di manifestazioni ad oltranza, nell’ipotesi in cui non sarà reintegrato l’organico distolto.