Resta l’obbligo di mascherina al chiuso e all’aperto se non può essere garantita la distanza di un metro tra le persone. Come pure l’obbligo di sottoporsi a tampone per chi torna dai 16 Paesi a rischio. Aumenta all’80 per cento la capienza per i mezzi pubblici. Firmato dal premier Giuseppe Conte il nuovo decreto che proroga fino al 30 settembre le misure adottate il 10 agosto. Entrerà in vigore il 7 settembre.
Restano anche le chiusure di discoteche e lo stop al pubblico per eventi sportivi e concerti. “Nello stadio l’assembramento è inevitabile: l’apertura la trovo inopportuna”, ha detto proprio Conte respingendo le richieste avanzate dai club. “Possiamo affrontare con fiducia l’autunno – ha aggiunto però il premier, come ricorda il quotidiano Repubblica -. Non saremo più nelle condizioni di disporre un lockdown generalizzato, se le cose andranno male potremo intervenire con misure molto circorscitte sul piano territoriale”.
Resta l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi della movida o dove si creino assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino. Confermate le nuove regole sui mezzi pubblici, mentre gli scuolabus potranno viaggiare pieni purché i ragazzi non restino a bordo più di un quarto d’ora.
Confermato anche l’obbligo (fissato dal ministro Speranza il 12 agosto scorso) di sottoporsi a tampone per chi nei 14 giorni precedenti è stato in Croazia, Grecia, Spagna e Malta: si può entrare in Italia solo con un test negativo che abbia meno di 72 ore. Oppure bisogna fare, entro 48 ore dall’arrivo, un tampone in aeroporto, in porto o alla frontiera; la terza possibilità è andare a farlo alla Asl o nei drive-in disponibili sul territorio restando, fino a quel momento, in isolamento fiduciario. Si aggiunge la possibilità per chi si trova all’estero di entrare in Italia per raggiungere “la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente”.