Il simbolo della pista ciclabile light è stato cancellato, a distanza di poco meno di due mesi dalla realizzazione del primo dei tre percorsi urbani senza cordoli in corso Vittorio Emanuele. Il progetto dedicato a monopattini e due ruote senza motore interesserà anche la costa di San Cataldo (cantiere in corso) e il lungomare Nazario Sauro.
A causare il rapido deterioramento della segnaletica orizzontale non è stata l’usura o il passaggio dei veicoli elettrici ma il percolato (i liquidi dei rifiuti) che ogni giorno fuoriesce dalla lunga serie di bidoni della raccolta indifferenziata. Un contrasto netto tra la volontà del Comune di Bari di promuovere la mobilità sostenibile nel periodo post Covid, alleggerire la pressione su mezzi pubblici e ridurre l’uso delle auto private, e la presenza invece a bordo strada di enormi contenitori che si riempiono di rifiuti maleodoranti.
Accade in pieno centro, tra visitatori e turisti stranieri. Il cronoprogramma sull’estensione del servizio di raccolta porta a porta sembra rallentare in attesa che l’azienda municipalizzata Amiu completi l’iter per poi pubblicare il concorso alla ricerca di nuovi operatori. Il servizio porta a porta è attivo a San Girolamo, Marconi, Fesca, Palese, Santo Spirito, Stanic e parte del quartiere San Paolo. Ancora escluso il Murattiano e Bari vecchia. Il prossimo step interesserà Carbonara, Ceglie e Loseto.
Per favorire i piccoli spostamenti cittadini (il 65% del totale) il primo atto è stato la pista ciclabile light in corso Vittorio Emanuele. “Deve diventare una rivoluzione – aveva commentato Decaro il giorno dell’inaugurazione del servizio in sharing – questi mezzi ci permettono di entrare nel futuro dalla porta principale. La mobilità sostenibile caratterizzerà le grandi città, non nei prossimi anni ma nei prossimi mesi”.