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Coronavirus e ferie, i pugliesi si dividono: dal timore per i viaggi, all’esigenza di normalità

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 16 Agosto 2020 - 08:00
Turisti

Dal timore per il viaggio, alla necessità di ritagliarsi comunque uno stralcio di normalità dopo mesi di lockdown e lavoro. La paura per il contagio c’è, ma sono molti i pugliesi che non rinunciano alla vacanza. Nonostante i casi siano in netto aumento e gli esperti abbiano lanciato l’allarme annunciando l’eventualità di una seconda ondata, sono in tanti cittadini che hanno deciso di partire.

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Tra chi sceglie come meta la Puglia e chi invece una vacanza all’estero, il pensiero è comune: “Meglio partire adesso piuttosto che vivere un altro lockdown con il rimpianto di non aver fatto nulla, però con tutte le precauzioni”.  A raccontarlo sono alcuni cittadini per i quali è stato necessario trovare un punto di rottura tra lo “stress psicologico” dovuto alla quarantena e l’eventualità di restare nuovamente bloccati.

“Le vacanze le abbiamo già fatte, evitando così il grande afflusso di gente che ci sarà sicuramente nei giorni di punta. La paura però era tanta, infatti abbiamo deciso di restare in Puglia. Siamo stati cauti, soprattutto nei luoghi in comune con la gente, come ad esempio ristoranti, bar e teatro. Insomma…una vacanza con la mascherina. Ma è stato giusto così”, ha commentato Anna Grazia, mamma di due bambini. La stessa necessità di cautela, senza rinunciare alle vacanze, è condivisa da Lucia, anche lei mamma di due bambini. “Vacanza si, ma con molta cautela. Dopo il mare in Puglia siamo in partenza per la montagna”, ha spiegato la donna sottolineando l’importanza di prendere precauzioni in questo momento così fragile.

Ma se da una parte ci sono famiglie che hanno optato per la vacanza, tra queste anche Anna, che con i suoi figli è già stata in Grecia, adesso al centro delle discussioni mediatiche per la seconda ondata di contagi, che ha portato il governatore Emiliano ad imporre l’obbligo di quarantena per chi rientra da determinati paesi, dall’altra ci sono famiglie, ma anche ragazzi, che quest’anno hanno deciso di non partire. “Personalmente penso sia meglio restare in Puglia, considero le uscite per il mare delle piccole vacanze, tra l’altro utili per supportare il micro turismo nella nostra regione. Al momento non trovo opportuno correre rischi. E’ vero, i viaggi non sono vietati, ma spesso prendere precauzioni non basta, soprattutto considerando la superficialità della gente. Spesso è già difficile per le piccole cose rendere normale un’abitudine che in molti fanno fatica a fare propria, come l’uso della mascherina o l’igienizzazione delle mani. A ferragosto mi accontenterò di un pranzo con gli amici stretti. Non si scherza, anche se in molti prendono la situazione sotto gamba, non voglio rischiare di contagiare i miei genitori o i miei nonni”, ha commentato Gabriele, ragazzo di 28 anni. Anche Giada, 35enne, è dello stesso avviso.

“A malincuore abbiamo evitato di andare all’estero restando in Puglia però e riscoprendo così la nostra regione. In questo momento c’è bisogno di responsabilità e unione. Non voglio immaginare un altro lockdown, non tanto per il fatto di dover restare chiusi, ma per tutte le eventuali conseguenze dovute anche al lavoro precario e all’economia. La fortuna di essere pugliesi è che non c’è bisogno di andare lontano per sentirsi turisti o in vacanza. C’è tanto da vedere e mi sembra giusto sostenere la nostra regione dopo tutto quello che abbiamo vissuto. Ci sarà tempo per tornare a viaggiare e ad abbracciarsi senza preoccuparsi di doversi igienizzare. Per ora, più che l’idea di non poter viaggiare, mi preoccupa il fatto che la gente sembra vivere in una realtà a parte, in cui nulla è mai accaduto: cosa gli costa mettere la mascherina?” h,a concluso, preoccupata, la ragazza. In effetti i dati in Italia parlano chiaro, nel giro di pochi giorni c’è stato un notevole aumento dei contagi che, visto l’andazzo, secondo gli esperti, rischia solo di peggiorare. La preoccupazione è condivisa anche dai lavoratori del settore turistico, tra questi Andrea, gestore di un Bed and Breakfast nel barese.

“Abbiamo subito un duro colpo con un netto rallentamento del flusso turistico. Non ci sono gli stessi numeri degli anni precedenti, ma soprattutto non ci sono prenotazioni dall’estero, segno di quanto sia grave la situazione. Mentre però molti stranieri non decidono di venire in Italia, soprattutto in Puglia, sono tanti gli italiani che vanno all’estero, facendo un doppio torto a regione e paese. Un dato che mi preoccupa non solo per quanto riguarda i contagi, ma anche per quanto riguarda il settore. Non sarebbe meglio se si restasse in Puglia, almeno per ora? Se dovessero aumentare drasticamente i contagi ci troveremmo in seria difficoltà perché un’altra chiusura non ce la possiamo permettere”, ha concluso l’imprenditore.

 

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