Bari è tra le 5 città italiane ad aver avviato la sperimentazione del 5G in Italia insieme a Milano, Prato, L’Aquila e Matera. La tecnologia all’avanguardia sul fronte dello sviluppo di servizi innovativi, sia per il settore produttivo sia per i cittadini, è accompagnata dalle polemiche per i timori e fake news sulle radiazioni cellulari prodotte dalle antenne.
Nel pomeriggio si è tenuto un incontro tra Asstel – Assotelecomunicazioni e Confindustria Bari e BAT “5G l’infrastruttura che fa correre il Sud”. All’incontro oltre a Pietro Guindani, presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni e di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari e BAT, è intervenuto il vicesindaco Eugenio Di Sciascio.
“C’è la necessità di una grande attenzione da parte del processo di comunicazione corretto – spiega l’ex rettore Poliba Di Sciascio – Oltre la sperimentazione è mancata una attività di pubblicizzazione. In molti casi è stata intesa, come correttamente è, come una sperimentazione di servizio e possibilità alle città scelte e di valore aggiunto. Le raccomandazioni confermano i valori, la Puglia è una zona dove lo soglie nazionali sono ancora dimezzate, l’Arpa deve monitorare con grande attenzione ed è una garanzia per tutti”.
“In altri casi invece – ha aggiunto Di Sciascio – è sembrata come la sperimentazione delle frequenze sui cittadini e questo è un messaggio devastante, bisogna intervenire anche oggi. Noi come amministrazione guardiamo con interesse allo sviluppo di questa tecnologia e alle relative opportunità, ma è necessaria una operazione di accompagnamento per rendere comprensibile a tutti”.
Come annunciato, grazie al 5G che dovrebbe essere attivato entro la fine del 2020 sarà possibile gestire facilmente il passaggio dai dispositivi di uso corrente (come smartphone e tablet) ai tanti oggetti wireless come elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi, sistemi di sicurezza, apparecchiature mediche che presto potranno essere messi in comunicazione tra loro nella nuova ‘Internet of things’ (Internet delle cose).