Intorno alle prime ore della mattinata di oggi 4 luglio, nell’ambito dell’operazione denominata “Caveau” la Polizia di Stato con il personale del Commissariato di P.S. di Andria, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di nove pregiudicati andriesi: L.N. di anni 40, L.P. di anni 38 e L.V. di anni 37, S.M. di anni 43, P.L. di anni 42, L.R. di anni 29, R.T. di anni 61, A.N. di anni 43 e C.N. di anni 39, ritenuti responsabili dei reati di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, consumati sia ad Andria che nei comuni limitrofi nel periodo febbraio-maggio 2019. Le misure cautelari applicate sono: la custodia cautelare in carcere per quattro (n. 4) indagati e gli arresti domiciliari per gli altri cinque (n. 5).
L’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Trani ed eseguita dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Andria trae origine da una denuncia presentata nel febbraio del 2019, allorquando un dipendente di un’azienda andriese di distribuzione alimentare denunciava di essere stato “avvicinato” da un gruppo di persone che gli avevano espressamente chiesto informazioni sull’attività commerciale presso la quale lavorava. In particolare, i malfattori avevano tentato di estorcere all’uomo informazioni riguardanti la planimetria dell’azienda dove all’interno si trovava un deposito utilizzato come caveau per contenere i guadagni, al fine di realizzarne il “colpo”.
Quindi, la polizia giudiziaria, delegata dalla Procura della Repubblica, effettuava approfondimenti investigativi principalmente tesi ad identificare i soggetti coinvolti nell’attività criminosa. Nella circostanza, tale attività permetteva di fare emergere elementi utili a riscontrare un traffico di droga, prevalentemente di “cocaina”, gestito ed effettuato da tali individui.
L’attività investigativa evidenziava l’esistenza di una rete logistica in grado di fornire supporto ed aderenze nei quartieri di Andria, nonché una costante ed intensa attività di spaccio e di approvvigionamento dello stupefacente anche in altri Comuni della provincia BAT. Nella fiorente attività di spaccio di stupefacente si utilizzavano anche soggetti incensurati e quindi insospettabili, soprattutto per il trasporto della sostanza “proibita” e per la custodia. In particolare, si è potuto accertare che la clientela era alquanto vasta, tenuto conto che in media venivano rilevati giornalmente circa una cinquantina di contatti tra “pusher” e clienti riguardanti l’acquisto di dosi di stupefacente, senza tenere conto delle cessioni di sostanza effettuate “direttamente” sui luoghi dove gli stessi malfattori spacciavano e puntualmente documentate dalla polizia giudiziaria.
L’indagine del Commissariato di Andria trovava preciso riscontro sia nell’attività di intercettazione delle conversazioni fornite dai soggetti indagati, oltre che nei diversi arresti in flagranza e numerosi sequestri di droga effettuati dalla polizia giudiziaria per un quantitativo complessivo di Kg.1 di hashish e gr.500 di cocaina, quest’ultima allo stato puro e quindi ancora da “tagliare”.
L’attività investigativa ha riguardato, a riprova della rilevanza dell’attività di spaccio, anche un soggetto ben inserito nella criminalità organizzata ferito in occasione della sparatoria avvenuta in Andria nel giugno 2019 durante la quale è stato ucciso un noto pregiudicato andriese.
All’odierna operazione di Polizia ha collaborato anche personale della Squadra Mobile di Bari, con l’ausilio di unità cinofile della Questura di Bari e di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato. Infine, a seguire lo svolgimento dell’attività operativa dall’alto, è stato impiegato anche un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Bari.