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Ospedale di Altamura, ripartenza con più sicurezza e pre-ricovero in ogni reparto. Anche la clownterapia

Pubblicato da: redazione | Gio, 18 Giugno 2020 - 10:23

Ripartenza e novità all’Ospedale della Murgia di Altamura. Cambiamenti che nella nuova fase, archiviato il lockdown, comportano il mantenimento di livelli di sicurezza più elevati e la ripresa graduale delle attività di ricovero, specialistica ambulatoriale e interventi chirurgici, in cui comunque sono state sempre garantite le urgenze sia di area medica sia di area chirurgica. Da marzo a giugno, ad esempio, le équipe del “Perinei” hanno eseguito 1090 interventi chirurgici, tra urgenti e non differibili,  di cui 242 nei primi quindici giorni di giugno.

Ingresso in Ospedale e percorsi sicuri. La prima novità si incontra subito all’ingresso (unico e vigilato) in Ospedale, dove gli utenti disciplinatamente vengono sottoposti al controllo della temperatura, con un modernissimo termoscanner a raggi infrarossi, e vengono indirizzati in un percorso tracciato passo dopo passo. Distanza da mantenere, dispenser per  igienizzare le mani e l’obbligo per tutti di indossare la mascherina chirurgica. Massima sicurezza anche nel Pronto Soccorso, dove resta attivo il percorso per i pazienti sospetti Covid differenziato da quello dei casi ordinari.

Pre-ricovero e tampone. Ed è nuovo anche il modo in cui si accede alle unità operative di area chirurgica per l’attività di ricovero programmato. Il modello scelto è quello del pre-ricovero in stanze isolate, cosiddette “grigie”, dove i pazienti vengono accolti dopo uno screening con pre-triage telefonico, in cui si verificano le condizioni generali di salute del soggetto e si raccomanda la riduzione dei contatti sociali o l’isolamento domiciliare nel periodo precedente l’intervento. Un percorso preventivo applicato anche nei Day Service di Oculistica. In ogni unità operativa si procede quindi al richiamo dei pazienti per la pre-ospedalizzazione in reparto, in stanza singola e isolata, entro le 48 ore dalla data stabilita per l’intervento. E’ in questa fase che viene rimisurata la temperatura corporea, eseguiti gli esami di laboratorio ed effettuato il tampone rino-faringeo. Successivamente, avuto l’esito negativo del tampone, il paziente viene accompagnato ad eseguire gli esami preliminari all’intervento (rx torace, visita cardiologica e visita anestesiologica). Sino al primo pomeriggio l’iter viene completato con la conferma del ricovero e, il giorno successivo, con l’esecuzione dell’intervento programmato. In caso di positività del tampone e non procrastinabilità dell’intervento, viene attivato il percorso sospetto-Covid in sicurezza.

Attività di ricovero in area medica e area chirurgica. Tutte le 12 unità operative sono tornate completamente in attività, sia in urgenza sia in elezione: Medicina Generale, Neurologia con Stroke Unit, Ostetricia (115 nati tra marzo e giugno) e Ginecologia, Pediatria e Nido, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Generale, Urologia, Nefrologia, Cardiologia, Rianimazione e Oculistica. Reparti che tra marzo e maggio hanno ugualmente assicurato circa mille ricoveri e, in particolare, con un numero importante di ricoveri in Ortopedia per l’esecuzione, solo a maggio, di 39 interventi chirurgici di traumatologia. «A dimostrazione – spiega il direttore medico Domenico Labate – della forte richiesta che arriva dal territorio per questa specialistica, come per altre. Del resto – sottolinea – il nostro ospedale non si è mai fermato del tutto durante l’emergenza sanitaria».

Attività ambulatoriale. L’attività specialistica ambulatoriale è ripartita in maniera scaglionata dopo la verifica, da parte della direzione medica dell’Ospedale, della sussistenza dei requisiti previsti dalle indicazioni regionali. Fermo restando che durante il periodo di lockdown sono state sempre garantite le prestazioni urgenti e non differibili (U e B, pazienti oncologici, dialitici e/o in terapie croniche non interrompibili), dal 20 maggio è ripresa l’attività di richiamo anche di quelle differibili e programmate (D e P) sospese durante l’emergenza: circa 3mila prestazioni che si stima possano essere richiamate tutte entro la metà di settembre. Si tratta, in dettaglio, dell’attività ambulatoriale di Radiologia, Patologia clinica, Neurologia, Endoscopia Digestiva, Pediatria, Ostetricia, Cardiologia (limitatamente ai controlli per pazienti portatori di pacemaker), Urologia, Nefrologia, Ortopedia, Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatria e Oculistica. E’ attualmente in fase di valutazione la riapertura degli ambulatori di Medicina Generale, Reumatologia e Pneumologia, in attesa di verificare che i percorsi e gli ambienti siano adeguati alle norme di distanziamento, al numero di presenze e alle condizioni di sanificazione previste.

Una nota di colore arriva poi dalla presenza del volontariato, sempre con le dovute precauzioni, che già da ieri mattina con l’Associazione di clownterapia “Oasi del sorriso” ha riportato un tocco di gioia e allegria tra i bambini ricoverati in Pediatria. E infine l’unità operativa di Medicina Trasfusionale, che non si è mai fermata, segnala (e ringrazia) i 1296 donatori di sangue che dal primo marzo a metà giugno hanno offerto il loro preziosissimo contributo, nonostante la pandemia. Anche questi segnali importanti dell’auspicato ritorno alla normalità.

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