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“Stangata del Comune di Bari sui cittadini con aliquote Imu al massimo di legge”: la denuncia di Bari Eco City

Pubblicato da: redazione | Mer, 17 Giugno 2020 - 18:30
Giuseppe Carrieri

“Non può e non deve passare sotto silenzio la notizia che, lo scorso lunedì, il Comune di Bari ha fissato le nuove aliquote Imu ai massimi di legge”. La voce è quella di Giuseppe Carrieri, presidente dell’associazione Bari Eco City che denuncia come i cittadini debbano ora provvedere al versamento della prima rata dell’imposta municipale, che ammonterebbe ad un totale di circa 45 milioni di euro.

“Una montagna di soldi che viene sottratta ai consumi quotidiani e che viene affidata al Comune per pagare servizi pubblici esosi e inefficienti”, precisa Carrieri, riferendosi, in particolare, allo smaltimento dei rifiuti da parte di Amiu e ai servizi di trasporto pubblico da parte di Amtab. Secondo il presidente di Bari Eco Green, solo pochi cittadini baresi potranno usufruire del rinvio a settembre del pagamento della prima rata dell’Imu, che occorre comunque versare entro i 90 giorni, mentre sarebbe stato più opportuno che l’amministrazione comunale avesse optato per un sostegno concreto all’economia cittadina e al reddito delle famiglie calibrando le aliquote e tenendo conto dello straordinario momento di crisi economica in atto.

“La legge – ricorda Carrieri – contente, infatti al Comune di fissare le aliquote IMU su seconde case, negozi, fabbricati industriali, uffici, allo 0,76% del valore catastale. Sicché fissare, come è stato fatto, l’aliquota su questi immobili al 1,06% e cioè ai massimi di legge, significa operare a svantaggio dei cittadini”. Allo stesso modo, tuona il presidente di Bari Eco Green, “La legge consente di azzerare le aliquote Imu su appartamenti nuovi e non ancora venduti dalle imprese edili, sicché fissare l’aliquota su questi immobili allo 0,25% del valore catastale significa operare a discapito delle imprese di costruzione cittadine. La legge infine consente di azzerare altresì le aliquote Imu sulle prime case di categoria A1/A8/A9 (villette, palazzi di pregio artistico/storico), sicché fissare l’aliquota su questi immobili allo 0,5% del valore catastale significa operare a svantaggio dei proprietari di questo tipo di immobili”.

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