Medici neo-abilitati, “camici grigi”, liberi professionisti precari, medici in formazione specialistica, corsisti di Medicina generale e studenti di Medicina e Chirurgia. Tutti uniti dall’incertezza sul futuro, si sono incontrati questa mattina intorno alle 9 davanti all’ingresso del Policlinico per richiedere una pronta e precisa riforma della formazione medico specialistica, insieme alla Consulta degli Specializzandi dell’Università degli Studi di Bari.
La manifestazione si svolge nel pieno rispetto delle norme di distanziamento previste dal Dpcm Covid, suddivisi in piccoli gruppi. “L’emergenza sanitaria del coronavirus – commentano – ha, infatti, scompensato un sistema sanitario che già in condizioni normali faceva fatica ad assicurare un’assistenza adeguata. Ora più che mai ci rendiamo conto degli effetti deleteri di anni di tagli alla Sanità pubblica”.
“A nostro avviso è arrivato il momento di dare una svolta sostanziale al mondo della Sanità, partendo dal finanziamento di un numero congruo di contratti di formazione per Medici specialisti e di Medicina generale (MMG). L’obiettivo principale è quindi l’annullamento dell’imbuto formativo, possibile solo con il raggiungimento di un rapporto 1:1 tra candidati e contratti di formazione”.
“Crediamo, inoltre, che una riforma appropriata del sistema formativo post-laurea dovrebbe includere la revisione delle modalità concorsuali del test SSM, l’ampliamento della rete formativa delle Scuole di Specializzazione, il rafforzamento dei controlli di qualità sulla didattica e la rivisitazione dei contratti di Specializzandi e corsisti di Medicina generale per un migliore inquadramento giuridico ed economico. Vogliamo una formazione di qualità, accessibile a tutti”.
“Ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni, dai Ministeri della Salute, dell’Università e della Ricerca, che stanno adottando soluzioni tampone e parziali che non considerano né i bisogni di noi giovani Medici né tanto meno quelli della popolazione”.