“Quasi tutto il nord-ovest dell’Italia risulta interessato da un incremento dei decessi superiore al 50%. Le regioni che si affacciano sul mare Adriatico presentano incrementi contenuti ma significativi. Nel sud Italia, la Puglia, che è stata la regione interessata dai maggiori rientri dal nord alla vigilia dell’uscita del DPCM del 9 marzo, è quella che evidenzia un maggiore incremento della mortalità”, con punte del 30% nel Foggiano e del 20% nel Barese. Lo scrive l’Inps nella sua relazione sulla mortalità da Covid.
“Il periodo dal primo marzo al 30 aprile 2020 – prosegue lo studio – in Italia registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo sono state di 27.938. A questo punto ci si può chiedere quali sono i motivi di un ulteriore aumento di decessi pari a 18.971? Tenuto conto che il numero di decessi è piuttosto stabile nel tempo, con le dovute cautele, possiamo attribuire una gran parte dei maggiori decessi avvenuti negli ultimi due mesi, rispetto a quelli della baseline riferita allo stesso periodo, all’epidemia”. La distribuzione territoriale dei decessi strettamente correlata alla propagazione dell’epidemia e la maggiore mortalità registrata degli uomini rispetto alle donne, analizza ancora l’Inps, è coerente con l’ipotesi che la sovra-mortalità sia dovuta a un fattore esterno, in assenza del quale una eventuale crescita di decessi dovrebbe registrare delle dimensioni indipendenti sia dal territorio che dal sesso”.
I morti in più rispetto ai 27.938 registrati per Covid si concentrano nel Nord con 18.412 decessi sui 18.971 in più totali rispetto ai quasi 28.000 accertati da coronavirus. Al Nord morti tra marzo e aprile +84%Ed è proprio sul Nord Italia che si concentra poi l’Inps, spiegando che in questa zona i decessi sono aumentati dell’84% rispetto alla media degli anni precedenti a fronte di un aumento del 11% al Centro e del 5% al Sud. L’Istituto rileva inoltre che le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza presentano tutte una percentuale di decessi superiore al 200% e che quasi tutto il nord-ovest dell’Italia ha un incremento dei decessi superiore al 50%.