Le rubano la macchina praticamente nuova acquistata solo quattro mesi prima e pagata quasi 18mila euro e la compagnia di assicurazione con la quale l’ha assicurata anche per furto e incendio non le riconosce neppure diecimila euro: finora non ha visto un centesimo.
Da più di tre anni una cittadina di Bari, assistita da uno studio di legali, si sta battendo contro un’agenzia assicurativa per ottenere un equo indennizzo e il rispetto della polizza assicurativa, regolarmente pagata e in unica soluzione per un triennio, per un premio di oltre mille euro.
La vicenda. La donna, il 31 agosto del 2016, acquista presso una concessionaria della sua città una Honda Jazz 16 Elegance Navi a Km zero – per la precisione l’auto, immatricolata nel settembre 2015, ha percorso la “bellezza” di tremila km -, che le costa tra valore del mezzo, 14.595 euro, passaggio di proprietà, 482 euro, e imposte varie 17.700 euro.
L’acquirente, essendo il veicolo originariamente a benzina, decide di aggiungere alcuni optional migliorativi puntualmente indicati come “accessori” nella fattura di acquisto e fa installare l’impianto Gpl e il Block Shaft e, ovviamente, la assicura, per un valore di 15mila euro, stipulando attraverso la concessionaria una polizza con l’allora compagnia anche per la malaugurata evenienza di un furto, oltre che per incendio, atti vandalici e garanzie accessorie. Evenienza che purtroppo si verifica e per di più in pieno giorno e in città.
La mattina del 12 gennaio 2016, poco più di quattro mesi dopo, l’auto viene parcheggiata in viale della Costituente, regolarmente chiusa a chiave, ma alle 13.50 non c’è più: rubata. Non sarà più ritrovata. Non resta che denunciare il furto presso i carabinieri, precisamente presso la stazione di Bari Carrassi.
“Per fortuna sono assicurata” ha pensato la donna, che ha subito presentato la denuncia di sinistro alla sua compagnia assicurativa, chiedendo di far valere la polizza per la quale aveva regolarmente versato il premio di ben mille e 50 euro. Ma la risposta è stata : la compagnia le riconosceva una liquidazione di soli 9.927 euro sensibilmente sottostimata rispetto al valore del mezzo, e non giustificata dallo scomputo della franchigia, cioè dallo scoperto, pari al 10%, né dal degrado della vettura, praticamente ancora nuova: la proprietaria aveva fatto a tempo a percorrere solo poche migliaia di chilometri.
L’assicurata ha rifiutato l’offerta. Ma la compagnia nel corso dei mesi non si è smossa di un millimetro dall’offerta iniziale, arrivando ad asserire che le migliorie all’autovettura andavano certificate in polizza con un’integrazione sul già salato premio versato, e di cui peraltro la proprietaria ha potuto beneficiare solo in minima parte, avendo pagato, come detto, per una garanzia triennale.