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Fase 2, Emiliano: “Apro parrucchieri in Puglia anche senza indicazioni nazionali. Il governo pensi ai tamponi”

Pubblicato da: redazione | Dom, 10 Maggio 2020 - 11:54

Anche senza le linee guida dell’Inail, «il 18 maggio noi apriamo lo stesso parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza perché abbiamo fatto le linee guida regionali che ci paiono più che sufficienti». Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ad Agenda su Sky Tg24. «Se arrivano le linee guida Inail – ha spiegato – le applicheremo, se non arrivano noi apriamo lo stesso». In Puglia, ha evidenziato, si andrà «dal barbiere come se si dovesse entrare in un reparto di rianimazione. Non perderemo certo tempo perché l’Inail è in ritardo».

Per stabilire se riaprire o meno alcune attività commerciali, il valore «R0» analizzato da solo «è un parametro insensato», ha proseguito Emiliano. «Questo R0 – ha detto – è una minaccia per certi versi, perché l’indice R0 della Puglia e del Molise è il peggiore di tutti, perché siccome noi abbiamo pochissimi contagiati basta che un giorno aumenti di una o due unità e R0 salta in aria. Se io ho un positivo martedì e ne ho due mercoledì il mio R0 salta alle stelle. Quindi è un parametro insensato». «Per stabilire se riaprire o non riaprire – ha concluso – bisogna, come succede alla Puglia, avere il quadro complessivo della situazione».

«Il Governo, anziché interessarsi dei temi delle singole aperture, avrebbe fatto bene a dirci quanti tamponi in proporzione al ciclo economico e alla popolazione è necessario fare per giorno. In questo modo noi sapremmo quante macchine e quanti reagenti comprare», ha attaccato. «Mentre noi stiamo perdendo un sacco di tempo facendo cinquanta manuali su come si gestisce in sicurezza una pizzeria o un parrucchiere – ha aggiunto – invece l’Istituto Superiore di Sanità e il gruppo tecnico dovrebbero individuare quanti tamponi in media ogni giorno si dovrebbero fare, visto che i tamponi non sono più solo un mezzo di diagnosi ma sono un mezzo di verifica della salute sui luoghi di lavoro. Diversamente ci facciamo concorrenza fra di noi, in un mercato scarso dove i reagenti sono pochi le aziende ci stanno facendo neri giocando al rialzo sui prezzi delle macchine e dei reagenti». «I tamponi – ha continuato Emiliano – non possono essere fatti random. Sono come le intercettazioni per i magistrati, si fanno in modo mirato, non è che uno prende l’elenco telefonico e fa le intercettazioni a chi capita». «Raccontare questa storia – ha concluso – che fa la fortuna di chi vende reagenti e macchine, è una buffonata».

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